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MILANO - Il Milan rialza la testa al termine di una settimana complicatissima e riprende la sua marcia. Dopo le sconfitte contro Napoli e Manchester United, la banda Pioli espugna il campo della Fiorentina nel ventinovesimo turno di Serie A, conquistando la diciottesima vittoria del suo campionato. Una grande prova d'orgoglio, con la quale la compagine meneghina getta il cuore oltre l'ostacolo e riesce a far fronte alle assenze. Un successo importantissimo, reso ancor più pesante dal risultato maturato oggi pomeriggio all'Allianz Stadium, con la clamorosa vittoria del Benevento ai danni della Juventus.
Al Franchi va in scena una partita dal ritmo subito tambureggiante, ricca di emozioni e di gol. E' proprio la compagine meneghina a sbloccarla, al nono minuto di gioco, grazie a Zlatan Ibrahimovic, tornato titolare dopo quasi un mese. La Fiorentina, però, reagisce subito e trova la via del pareggio con Erick Pulgar, il quale sorprende Donnarumma su calcio di punizione. Nel primo tempo c'è spazio anche per due legni: il primo viene colpito da Pezzella con un bellissimo colpo di tacco, il secondo, invece, nega la gioia della doppietta a Ibra.
Nella ripresa le squadre continuano a giocare con grande intensità e senza esclusione di colpi. Ribery, al cinquantunesimo, porta in vantaggio i padroni di casa, sfruttando una sponda di Vlahovic. Sembra il colpo del KO. Il Milan, invece, ha la forza di reagire e di riprendere in mano la partita. Brahim Diaz, al secondo gol in Serie A, firma la rete del 2-2 sugli sviluppi di un corner. Il pareggio, però, è soltanto temporaneo, perché il Diavolo ritrova fiducia e va a segnare anche il gol che vale i tre punti. Al settantaduesimo Calhanoglu, servito da Kessie, sigla la rete del definitivo 2-3 con un diagonale perfetto. Grazie a questa vittoria, il Milan consolida il secondo posto, portandosi a quota cinquantanove punti. Ma, soprattutto, manda un segnale fortissimo, sia tecnico che morale. La squadra c'è, è viva, e darà battaglia fino alla fine.
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