In vista del big match di questa sera tra Juventus e Milan, nella giornata di ieri è intervenuto in conferenza stampa il tecnico dei bianconeri Max Allegri. Ecco le sue parole:
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Juve, senti Allegri: “Le partite le vincono tutti: noi vinciamo campionati”F
Ecco le parole di Massimiliano Allegri in conferenza stampa in vista del big match tra Juventus e Milan di questa sera
Che partita si aspetta? - "Innanzitutto è sempre Juve-Milan, una delle partite più importanti del campionato se non la più importante. Loro giocano insieme da quasi tre anni e hanno acquisito delle certezze importanti. Noi stiamo crescendo, nelle ultime settimane siamo stati insieme. Ci fa ben sperare la partita di domani, ma credo sia più importante per loro che per noi"
Ci sono dubbi di formazione? - "Ho tre dubbi: uno in difesa, uno a metà campo e uno in attacco. Ci sono ancora tante partite prima della sosta, l'importante è che tutti si sentano parte del gruppo sia quando si gioca dall'inizio che quando si entra. Ci sono cinque cambi e verranno chiamati in causa tutti"
Come sta Chiesa? Nella sua idea, dove renderebbe meglio? - "Chiesa è uno dei dubbi. Sicuramente a destra rende molto di più, davanti ha bisogno di giocare con una punta. A sinistra? Ha delle qualità importanti che lo porterebbero a entrare dentro il campo e a sfruttare l'uno contro uno per il tiro in porta. Deve migliorare su alcune cose"
E' riuscito a trasferire la sua carica alla squadra? - "Noi abbiamo iniziato il 14 luglio nonostante mancassero tanti giocatori. Ci siamo ritrovati il 3 agosto con i reduci dagli Europei. I risultati non sono stati proporzionali alle prestazioni perché potevamo avere qualche punto in più, ma la squadra in allenamento è sempre carica. Dobbiamo crescere, io insieme a loro. Una delle cose che devo capire è chi rende meno quando entra dalla panchina. Ma la squadra sta lavorando bene, domani faremo una bella partita. Bisognerà fare una partita tecnica contro una squadra in fiducia che a Liverpool ha fatto una grande partita contro una delle migliori squadre d'Europa. Non giocavano la Champions dal 2013, questo dimostra che hanno grande personalità. Per noi ci vorrà pazienza e poca fretta"
Considerando la vostra partenza, la partita ha una pressione maggiore? E la presenza di Ibra può influire? - "Ibra ho avuto la fortuna di allenarlo ed è un giocatore ancora importante per il Milan. La partita di domani è più importante per loro che per noi. Il nostro primo bilancio potrà essere fatto prima della sosta di novembre: credo che lì saremo in una posizione diversa".
Quali sono le sue favorite per lo scudetto? - "Io credo che non ci sia una squadra di valore assoluto che può schiacciare il campionato, poi magari mi sbaglio. Si possono perdere dei punti, ma si può far presto anche a recuperarli. Non bisogna pensare che se perdiamo restiamo 11 punti indietro, noi dobbiamo lavorare pensando a recuperare il terreno che abbiamo perso all'inizio. Io l'ho sempre detto, i campionati si vincono contro le piccole. Il risultato di domani non si sa quale sarà, perché il calcio lo ha inventato il diavolo: giochi bene e magari perdi e pareggi. Non è che prima di Malmoe eravamo diventati degli ubriachi scarsi e ora siamo di nuovo dei fenomeni. Ci vuole equilibrio. Bisogna lavorare e avere l'ambizione di vincere"
Perché questa partita è più importante per il Milan? - "Questo lo dovete dire voi, altrimenti vi agevolo troppo"
In questa fase sta facendo più lo psicologo che l'allenatore? - "Devo fare l'allenatore, perché la squadra va mesa in campo. Ma devo martellare anche sotto l'aspetto psicologico, perché la Juve è una squadra che deve giocare non per vincere le partite, ma per vincere i campionati. Le partite le vincono tutti, i campionati li vince solo uno. Alla fine vincerà il campionato la squadra che è stata la migliore"
Cos'è il centrocampo storto a cui ha accennato negli scorsi giorni? - "Si tratta di una questione di caratteristiche dei giocatori. Per la Juventus è stato così da sempre. Normale che le caratteristiche di Chiesa o Cuadrado non sono come quelle di Rabiot. Per questo diventiamo storti, come la Torre di Pisa. Alle caratteristiche dei giocatori poi si può ovviare durante le partite"
De Ligt è il giocatore che si aspettava? - "L'ho detto già, De Ligt ha 22 anni, è molto bravo, ma, quando arrivi alla Juve con quell'entusiasmo che ti travolge, è normale perdere un po' di lucidità. Quando è stato preso, qualcuno lo ha descritto come futuro Pallone d'Oro. Ma ci vuole calma: si tratta di un ragazzo di 20 anni che arriva alla Juventus, una maglia che pesa. Chiellini a 20 anni era come De Ligt, o forse peggio. Poi a 28 è diventato un giocatore serio. C'è un percorso per tutti, giocatori e allenatori. De Ligt è un giocatore ancora giovane, bravo, che può rimanere tanti anni alla Juve indipendentemente dal fatto che giochi una partita in più o una in meno"
Chiellini giocherà dall'inizio? - "Il dubbio è tra i tre centrali. Anche se devo dire che una piacevole sorpresa è Daniele Rugani, sul quale non avevo nessun dubbio. Non vuol dire che giocherà, ma faccio affidamento su di lui. Il dubbio è sui tre centrali, ne giocheranno due. A meno che non giochiamo con la difesa a tre"
Bonucci può riposare? - "Prima o poi dovrà anche stare fuori. Ogni tanto mi fa arrabbiare quando forza le giocate, ma è un giocatore super affidabile che ha oltre 500 partite con la Juve e per un allenatore avere un giocatore così è molto importante"
Ha trovato una Juventus con meno personalità? - "Ho trovato una Juventus con giocatori diversi. Non dobbiamo pensare di paragonare la Juve di ora con quella che era in passato. Questa ha una sua identità come caratteristiche singole dei giocatori. Bisogna diventare una squadra migliorando tantissime cose, sul piano della personalità, della tecnica e della pazienza nel giocare. Ma è solo una Juve diversa". Ma parlando di mercato, Maldini avrebbe pronto un altro maxi investimento: la nuova raffica<<<
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