Nonostante abbia vestito la maglia rossonera solo per tre stagioni Ronaldinho ha il Milan nel cuore. Il brasiliano è rimasto legatissimo ai rossoneri. Il suo era un Milan di campioni, l'ultimo in grado di vincere lo scudetto nel 2011. In questa chiacchierata con LaGazzettaDelloSport l'ex fantasista rossonero ha parlato della lotta scudetto nella stagione in corso e della mancata partecipazione della nazionale azzurra al Mondiale del Qatar 2022.
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Ronaldinho: “Milan, è l’anno giusto per lo scudetto, Italia? Un vero peccato”
Per l'ex fantasista rossonero il Milan può vincere lo scudetto, poi si è detto dispiaciuto per l'esclusione azzurra dal Mondiale 2022.
Il nativo di Porto Alegre si è espresso così su chi è la favorita per lo scudetto: "Sono un grande tifoso del Milan e seguo sempre il campionato italiano. Penso che per il Milan possa essere l'anno giusto. Il Milan dove giocavo io aveva dei grandissimi giocatori, ce n'è qualcuno anche in questo. Oggi però prevale il concetto di squadra, esaltato da una grande organizzazione tattica. Per questo riescono a fare un gran lavoro come facevamo noi".
Non poteva mancare un commento su Zlatan Ibrahimovic, con il quale ha condiviso il campo nelle stagioni rossonere: "Zlatan è un mio grande amico. Nonostante abbia 40 anni sta facendo bene e fa bene al Milan. Sarebbe bellissimo se dovesse vincere uno scudetto. Sarebbe bello per lui e per il Milan".
Si è espresso anche in merito alla mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale in Qatar del 2022. Queste le sue parole: "Il Mondiale ci perde tanto senza l'Italia. Per tutti quelli che amano il calcio e lo spettacolo, come me, è un vero peccato che non ci siano gli azzurri. Non mi sarei mai immaginato di vedere un altro mondiale senza l'Italia. Il calcio italiano resta un calcio bellissimo secondo me, anche se forse non ci sono più le grandi squadre di un tempo. Rimane un campionato molto competitivo, le squadre sono tatticamente forti e organizzate".
In chiusura ha commentato la vicenda di Leo Messi in merito ai fischi ricevuti dai tifosi parigini: "Anche a lui dopo tanti anni al Barcellona serve un po' di tempo per adattarsi. Fu difficile anche per me quando arrivai a Parigi, ma se fischi Messi cosa ti rimane? Il calcio è fatto così. Ogni partita è una storia a sé".
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