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Sven Botman
Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto l'esperto e opinionista di mercato Malu Mpasinkatu che ha parlato delle possibili trattative che i rossoneri proveranno a chiudere in questo calciomercato. Ecco le sue parole:
Oggi inizia il mercato, in che reparto il Milan ha più bisogno di rinforzi?
“Sicuramente la difesa. Come si sa Kjaer si è fatto male, si è infortunato, e il ruolo del difensore centrale è un ruolo importante e delicato allo stesso tempo. Secondo me il Milan deve andare su un profilo giovane ma che sia già un po’ pronto. Tra i nomi che circolano, per me il più adatto è quello di Botman del Lille, visti anche i buoni rapporti che ci sono fra i rossoneri e il club francese. Bisogna solo trovare la formula giusta per concludere l’operazione”.
E a centrocampo e in attacco no?
“A centrocampo il discorso è legato alla mancanza di Kessie e Bennacer impegnati in Coppa d’Africa, con Costa d’Avorio e Algeria che sono fra le favorite e possono fare un lungo torneo. Sicuramente qualcosa a livello numerico, se ci sarà l’occasione, il Milan farà. Vediamo se faranno arrivare già a gennaio Adli dal Bordeaux oppure se Maldini e Massara si inventeranno qualcosa come hanno fatto lo scorso anno con Tomori. Per quanto riguarda l’attacco invece, penso sia il reparto più completo. Pioli spera solo che gli infortuni smettano di tartassare i suoi attaccanti perché quando hai Ibrahimovic, Giroud, Rebic, Leao e Pellegri sei a posto. L’attacco del Milan è un attacco importante”.
In passato c’era il Milan degli olandesi, dei brasiliani…ora con in squadra Maignan, Giroud, Kalulu, Bakayoko e Theo Hernandez c’è il Milan dei francesi. Come mai la dirigenza rossonera guarda così insistentemente alla Ligue 1 e più in generale al mercato dei giocatori francesi?
“Oggi la Francia è campione del mondo e il mercato francese copre tutta l’Europa. I francesi fanno bene in Inghilterra, in Spagna e in Germania, sfruttando il loro campionato come vetrina. Detto ciò fanno bene anche quando vengono in Italia perché sono giocatori forti che si adattano subito. Hanno un enorme bacino di qualità e di risorse, e dunque è innegabile che il calcio francese sia molto seguito. In più mettiamoci anche che il capo dello scout del Milan è il francese Moncada, perciò è quasi normale che i francesi siano sulla bocca, non solo delle top squadre, ma anche del Milan nello specifico”.
Diallo del PSG può essere il rinforzo giusto per la difesa del Milan dato che può fare sia il terzino sinistro che il difensore centrale?
“La gente dimentica che anche lui è in Coppa d’Africa come Ballo-Touré perciò non la vedo fattibile come situazione”.
Faivre del Brest secondo lei sarebbe utile alla causa rossonera?
“Sì, è un giocatore giovane e di qualità che può fare bene al Milan. In Francia quando uno è forte lo buttano subito in campo senza guardare troppo la carta d’identità. Non fanno tanti discorsi che magari facciamo noi qui in Italia”.
Si aspetta una seconda parte di stagione migliore da parte di Giroud?
“Quando è stato bene, ha fatto bene. Giroud non lo discuto perché è un campione. Per lui è una questione di condizione fisica e quando sarà al 100% darà il suo contributo. Lui sa che nella seconda parte di stagione servono i suoi gol e le sue prestazioni. Siccome non è venuto al Milan per svernare ma per lasciare il segno, secondo me quando starà bene fisicamente farà i gol come ha sempre fatto”.
Lei crede in un Milan in grado di competere per lo scudetto fino alla fine o l’Inter prenderà il largo?
“Per lo scudetto c’è lotta. L’Inter di Inzaghi sta facendo delle ottime prestazioni, però lo scudetto è tutto da vincere ancora. Il Milan cercherà di fare tutto il possibile per scucire il titolo ai cugini, non sarà facile ma ci proverà. Questa è sarà una bella lotta. Fra l’altro il derby è il 6 febbraio, dopo la sosta di fine mese, e capita in un periodo dove l’Inter affronterà anche il Napoli e poi subito dopo il Liverpool in Champions League. Bisogna considerare anche questo. Chiudo dicendo che il valore aggiunto del Milan sono Pioli e la dirigenza. Quest’ultima lavora sempre sotto traccia senza mettere in piazza gli obiettivi che si prefissa. È un modus operandi intelligente e pratico che Maldini e Massara utilizzano”.
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