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Il pallone della Serie A 2021/22
Paolo Busardò, noto intermediario di mercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Festival dello Sport a Trento:
"Cosa è l’intermediazione e l’intermediario? Difendo la professione e ritengo sia una figura fondamentale. Nasciamo perché siamo in possesso di informazioni che non tutti hanno. Ad esempio un club che vuole mettere sul mercato un giocatore per venderlo ha due modi: chiama direttamente altre squadre o lo comunica al proprio agente. Altrimenti entriamo in campo noi, una sorta di soggetti che si muovono fra domanda ed offerta. Io sono nato come commercialista, è un po’ come la teoria dei mercati. Non tutti i play del mercato hanno le informazioni complete, ecco perché possiamo diventare utili. L’azienda calcio poi non ha una propria rete vendita. È l’unico settore che non li ha. Noi intermediari facciamo questo esternamente. Penso che le squadre italiane sono obbligate a guardare all’estero per necessità a vendere all’estero. Anzi, ci sarà un aumento di intermediazioni sull’asse Italia – Inghilterra.
A differenza di altri colleghi io ho fatto intermediazioni fra club italiani che magari non hanno buoni rapporti e non si parlano. Tuttavia il mio lavoro è principalmente orientato ai campionati esteri. Vedo l’intermediario come un soggetto che nel breve-medio periodo può davvero aiutare il club a vedere bene un proprio calciatore. Senza di noi il trasferimento magari di 50 milioni di non si poteva fare. Ecco perché credo che il 5 per cento di commissione su una cifra del genere sia giusta. Voglio sfatare il mito che noi intermediari o agenti mettiamo la pistola alla tempia dei dirigenti per avere determinate commissioni. Non obblighiamo nessuno a darci determinate cifre".
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