di Valerio Barberi
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Dida: “Al Milan sono cresciuto. Donnarumma ha un grande talento rispetto agli altri”
Ecco le parole dell'ex portiere brasiliano
MILANO - Per Nelson Dida il Manchester United porta a dolci ricordi. Vuoi la vittoria ai rigori contro la Juventus nella finale di Champions League dell'Old Trafford del 2003, vuoi la vittoria contro la formazioni inglese per 3 a 0 in semifinale del 2007, quella che poi permise a Milan di prendersi la rivincita sul Liverpool dopo la mai digerita Istanbul.
Dida, una volta appesi gli scarpini e i guantoni al chiodo, ha intrapreso la carriera di preparatore dei portieri proprio nel club che lo ha fatto diventare grande: il Milan. E oggi il brasiliano ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Ho vissuto qui dieci anni, sono superfelice. L’Italia mi ha fatto crescere tantissimo, non soltanto sul piano tattico. Conosco la lingua e in un futuro questo mi aiuterà, ho studiato a Coverciano, ma non è soltanto questo. E’ un senso di appartenenza. Il Milan è casa mia, anzi casa nostra. Anche di Kakà e di tanti altri che sono passati di qui. Milano mi ha fatto crescere, anche nel carattere. Un paese diverso, abitudini diverse. Suggerimenti che mi hanno plasmato anche come essere umano, non soltanto come giocatore".
SU DONNARUMMA - "Cos'ha che gli altri non hanno? Un grande talento. E’ un ragazzo tranquillissimo, ma sente tanto la partita. Adora il Milan, è molto legato alla squadra e lo fa capire. Le sue urla? Perché gli stadi sono vuoti, come ricorda lei, e quindi sentite quello che prima non potevate percepire. Ma un portiere deve gestire un reparto. Gigio urla e fa bene. Dove può crescere? Primo punto debole era appunto la comunicazione, ma Gigio lo ha superato. Stiamo lavorando su tanti aspetti, ma già da questo punto di vista Donnarumma è migliorato. Un portiere non può concedersi debolezze, deve dirigere".
I RIGORI DI KESSIE' - "La sua forza è la tranquillità. Mi ha detto: voglio farti gol su rigore. Ho risposto che deve aspettare, prima mi devo allenare un po’, poi vediamo".
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