- Ultime notizie
- News Milan
- Rassegna
- Calciomercato
- Calciomercato Milan
- Pagelle
- Serie A News
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
notizie milan
VERONA, ITALY - MARCH 17: Giorgio Furlani, CEO of AC Milan interacts with Zlatan Ibrahimovic prior to the Serie A TIM match between Hellas Verona FC and AC Milan at Stadio Marcantonio Bentegodi on March 17, 2024 in Verona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Intervenuto nel corso dell'edizione di 'Campo Aperto' di Sky Sport 24, il giornalista Gianni Visnadi ha parlato di Milan e della delicata situazione nella quale si ritrova la formazione di Paulo Fonseca a sole tre giornate dall'inizio del campionato. Queste le sue dichiarazioni:
"Theo Hernandez in tre partite che ha giocato il Milan, è stato escluso due volte dai titolari. Già alla prima giornata non giocò Theo Hernandenz. "Non è in condizione", va bene, accettiamo che non sia in condizione, ha giocato male a Parma e quindi è responsabile del gol, più lui di Calabria, che invece è quello che viene sempre un po' così, colpevole di tutto.
Se per caso il Milan avesse vinto la partita di Roma, se non ci fosse stato il secondo tempo, aveva vinto senza Leao e Theo, che sono i giocatori di campo più forti del Milan, il terzo fuoriclasse della formazione rossonera è il portiere, però i giocatori di campo più bravi sono questi due. Se vinceva cosa faceva? Non giocavano più? Andavano al derby senza di loro perché comunque avevano risolto la crisi vincendo senza Leao? Leao che fra l'altro a Parma, in una partita mediocre, ha dato tre palle gol ai compagni. Leao quando fa male, quando non gioca, quando ride troppo, quando non si impegna, quanto tutti lo criticano, è di una spanna superiore rispetto a tutti gli altri. Però quelli sono punti di vista.
Andava supportato l'allenatore. Ibrahimovic? Hanno messo in ruolo apicale un totem che ha l'esperienza di uno stagista. Cioè, da dirigente Ibrahimovic ha tutto da imparare. È uno stagista da dirigente, e gli hanno dato un compito troppo impegnativo. Il resto della società, calcisticamente parlando non esiste. Parliamo di manager finanziari, di imprenditori, gente che di calcio, di spogliatoio, di erba, non sa nulla.
Qua non si tratta di recriminare "Ah quando c'era Maldini", però quando c'era Maldini c'era anche un direttore sportivo. Non c'è un direttore sportivo. È stato promosso in questo ruolo uno che guardava le videocassette".
© RIPRODUZIONE RISERVATA