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Marotta nuovo presidente dell’Inter, le sue prime parole…

Stefania Palminteri Redattore 
Intervistato dalla stampa presente, Giuseppe Marotta ha rilasciato alcune dichiarazione da nuovo presidente dell'Inter

Intervistato dalla stampa presente, Giuseppe Marotta ha rilasciato alcune dichiarazione da nuovo presidente dell'Inter. Ecco le sue parole, riportate da Tmw.

Sul fondo Oaktree e le linee guida"Abbiamo affrontato queste tematiche, le linee guida sono state indicate, sempre nel rispetto del concetto di sostenibilità che oggi è parte integrante del sistema calcistico italiano. Bisogna garantire la continuità del club attraverso la sostenibilità e portare avanti la progettualità sportiva".

Sul tipo di presidente che sarà"Sono un presidente che ama il suo lavoro, credo anche di conoscerlo bene. Sono in un grande club e avrò bisogno di tutto il supporto della macchina Inter, in principale modo di Ausilio, Baccin, Antonello e Zanetti. Il nostro è un modello con grande patrimonio umano e all'interno ci metterei anche tanta competenza, e tanta motivazione".

Su cosa porterà alla società"Il valore della memoria è inestimabile e dà grande forza. In mente ora ho Giacinto Facchetti, che forse come profilo si avvicina a me. I tempi dei presidenti mecenati sono finiti, hanno dato tanto e mi riferisco a Moratti, Pellegrini... Oggi il calcio è diverso, ma questi presidenti hanno dato una linea da seguire. Non dimentico Steven Zhang, che pur essendo giovane ha dato tanto. La mia motivazione nasce da chi mi ha preceduto, la forza dell'Inter però non è il presidente ma il patrimonio umano".

Sui rinnovi di Barella, Lautaro Martinez e Inzaghi"Sono ottimista come lo ero precedentemente, credo che non ci saranno problemi perché questi hanno un forte senso di appartenenza e questo è motivo di vantaggio".

Sul tornare ad investire"Oggi noi dobbiamo garantire la sostenibilità, che passa anche dall'incremento dei ricavi e la valorizzazione delle risorse. Dovremo essere bravi a valorizzarle, questo garantirebbe maggiori introiti che garantirebbero a sua volta un potere di fuoco all'area sportiva. Il termine sostenibilità dobbiamo sempre tenerlo in considerazione".

Sul lavoro da fare da oggi in poi"Intanto ringraziare uno per uno tutti quelli che lavorano con me. Oaktree l'ho già ringraziata, una prova di fiducia inaspettata. Devo essergli grato per la grande opportunità. Poi vorrei fare tesoro e studiare il passato recente, per prendere da ognuno di loro qualcosa. Poi cominceremo a lavorare sempre come facevo prima, con la collaborazione coi proprietari e l'aiuto dei collaboratori".

Sulla questione stadio"Lo stadio di per sé è un asset rilevante di qualsiasi club. Le vicissitudini le conosciamo, del tema se ne occupa Antonello e vi terrà informati lui. Ma l'asset stadio è fondamentale. C'è comunque già grande soddisfazione dai ricavi di San Siro, siamo la squadra con più affluenza con oltre 2 milioni di spettatori complessivi e ricavi per oltre 80 milioni di euro in stagione".

Sulla possibilità di alzare l'asticella: "L'obiettivo è guardare la sala trofei e abbiamo l'obbligo di conquistarne il più possibile. Bisogna avere coraggio, che non è arroganza ma la capacità di credere in noi stessi e nei nostri tifosi. Affronteremo la nuova stagione con la spavalderia della stagione passata".

Sul calciomercato"Il termine non cambia: un mercato logico e di grande competenza. Io posso contare sull'apporto di Ausilio e Baccin che sono bravissimi. Con Inzaghi, poi tutti assieme, facciamo delle scelte che non per forza devono passare da esborsi enormi di denaro. In questi anni siamo stati bravi, abbiamo coniugati grandi uomini con giocatori bravi. Lo scorso anno ne sono arrivati 12...".

Sui ringraziamenti"Dal punto di vista umano a tante persone: ai presidenti che mi hanno dato qualcosa. Il primo a Varese, fino a Steven Zhang. Quella del presidente è una categoria spesso contestata, ma sono punti di riferimento importanti. Io penserò a loro per cogliere quegli aspetti manageriali e di gestione calcistica, poi alle spalle abbiamo una società forte e solida. Ribadisco: nel calcio non sempre chi più spende vince, serve soprattutto competenza".