Aldo Kalulu, fratello di Pierre, ha parlato a La Gazzetta dello Sport in merito al fratello:
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Fratello Kalulu: “Pierre-Milan? Storia finita, comportamento scorretto”
"Gli ho chiesto se avrebbe potuto giocare contro il Milan perché quando sei in prestito, a volte nel contratto c'è scritto che non puoi giocare contro la squadra che detiene il tuo cartellino. E io avevo paura che non lo facessero giocare, ma lui ha detto sì e sono felice. Vuole dimostrare al Milan che hanno sbagliato a lasciarlo andare”.
Il fratello di Kalulu racconta la trattativa e la riluttanza del fratello nel lasciare i rossoneri: "All’inizio era triste perché non voleva lasciare il Milan e perché aveva capito che la società non lo voleva più. Ha parlato con Zlatan, con cui ha anche giocato: era infastidito. Inoltre, il primo contatto è stato tra Milan e Juve, poi i bianconeri hanno chiamato Pierre. Era sorpreso, il Milan gli ha spiegato che era una soluzione che gli avrebbe permesso di giocare di più. È rimasto deluso dal comportamento del Milan, dove è sempre trattato bene e ha firmato il primo contratto serio”.
La chiamata di Thiago Motta: "Quella telefonata ha fatto la differenza. Gli disse che avevano bisogno di lui, che era un giocatore molto forte e anche se aveva avuto infortuni lo voleva lì. È stato l’inizio perfetto per questa storia. Alla Juventus non si può dire di no. Pierre ha fatto buone cose al Milan, gli è piaciuta la squadra, la città, ma quando ti dicono che non ti vogliono più devi andare”.
Il Milan quindi è un capitolo chiuso? "Sì. È in prestito, ma è difficile immaginare un futuro a Milano. Non si aspetta niente dal Milan e il Milan non deve aspettarsi niente da lui. È una storia finita”.
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