Sono i giorni e le ore di Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo può davvero diventare il nuovo numero nove del Milan, raccogliendo così l’eredità di Olivier Giroud. Sfumato definitivamente Joshua Zirkzee, il Diavolo ha infatti deciso di accelerare per il calciatore dell’Atletico Madrid.
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Colino: “Morata pazienza al limite, direi di si al Milan a queste condizioni…”
D’altronde è davvero tutto apparecchiato, con il club rossonero pronto a versare nelle casse dei Colchoneros i soldi della clausola rescissoria e a corrispondere uno stipendio da top al centravanti. Uno stipendio che si aggirerà sui cinque milioni di euro netti a stagione. Per fare il punto della situazione su Morata e per capire quale sia la percezione spagnola, MilanLive.it ha contattato in esclusiva Jesus Colino di AS. Con il collega si è anche parlato della situazione ambientale, che negli ultimi giorni ha portato l’attaccante e la sua famiglia a vivere un’aria davvero pesante e questo può certamente essere un motivo che sta spingendo Morata a valutare l’addio alla Spagna.
Ti chiedo subito qual è la situazione legata ad Alvaro Morata. Ha buone percentuali di far ritorno in Italia? Magari al Milan? Puoi dirci qualcosa sulla clausola rescissoria e il suo stipendio?: “Sì, la sensazione generale è che quando Morata, qualche giorno fa, ha commentato il suo desiderio di vincere titoli con l’Atlético, in realtà stesse chiudendo la porta all’Arabia Saudita ma non all’Italia. È un paese che adora, perché lì era molto felice ed è la casa di sua moglie e dei suoceri. Il giocatore sta mandando messaggi contraddittori sulla sua continuità a Madrid e il Milan sembra una buona possibilità. Se il club rossonero convincerà il giocatore potrà prenderlo per i 15 milioni della clausola rescissoria”.
Alvaro Morata sta dimostrando di essere un grande attaccante con la sua nazionale. Pensi sia il giocatore giusto per il Milan o lo vedresti meglio da un’altra squadra?: “Morata è un calciatore molto apprezzato dagli allenatori, perché al di là dei suoi numeri, cosa in cui non è mai stato da super élite, apporta molto lavoro sia quando la squadra attacca sia quando difende e gestisce. Ha bisogno di sentirsi valorizzato e importante, quindi se il Milan gli offre tutto ciò potrebbe essere una buona destinazione”.
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