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MILAN, ITALY - SEPTEMBER 22: Theo Hernandez of AC Milan reacts with referee during the Serie A match between Inter and Milan at Stadio Giuseppe Meazza on September 22, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Umberto Calcagno torna a parlare delle tante partite che si giocano nel calcio italiano ma non solo. Il numero uno dell'AIC ha così analizzato la situazione del mondo del pallone. Ecco le parole riportate da 'gianlucadimarzio.com':
"Stiamo arrivando a un punto di non ritorno. Ma attenzione, è una situazione critica che intacca l’intero sistema, non solo l’aspetto fisico dell’atleta. E se la situazione non cambierà, l’ipotesi dello sciopero potrebbe concretizzarsi. Conseguenze? Il calciatore ha la stessa posizione di un lavoratore subordinato. In caso di sciopero ci sarebbe la trattenuta della giornata lavorativa in busta paga. La possibilità dipenderà dai nostri interlocutori, da quanto farà la FIFA. Se continuerà ad avere l’atteggiamento tenuto in questi anni, rifiutando il dialogo, sarà dura trovare un punto d’incontro. C’è una forte preoccupazione da parte dei giocatori e degli staff che dovranno seguire questi ragazzi in due campionati di fila senza sosta.
Da una parte, trovandosi a dover giocare così tante gare, si abbasserà il livello delle prestazioni dei calciatori. Dall’altra, una sovraesposizione delle competizioni internazionali può creare disinteresse da parte dei tifosi, la cui passione in Europa è radicata nel territorio, e problemi con i diritti televisivi come visto con la Ligue 1 o la nostra Serie B. Sono tutte riflessioni da fare. Bisogna chiedersi in che direzione si voglia andare. Sono scelte che influenzano il futuro e la vita delle nostre competizioni".
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