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Cafu: “Pato? L’ho accolto come un figlio, poteva essere il più forte”

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Cafu è intervenuto ai microfoni di un podcast in Brasile e ha parlato di Milan e in particolare di Alexandre Pato
Stefania Palminteri Redattore 

Marcos Cafu ha parlato in un podcast in Brasile in merito a Alexandre Pato:

"Quando Pato è arrivato, dopo due mesi ho detto a Serginho: ' Questo è uno dei migliori attaccanti della storia del calcio brasiliano è davanti a noi'. Segnava di destro, di sinistro, di testa  e aveva una forza incredibile. Nessuno sapeva come fermarlo. Io lo vedevo che si mangiava Maldini, Nesta... Non riusciuvi a stargli dietro. Poi vado via, finisce il mio contratto con il Milan. Inizio a chiamare per sapere come sta Pato. La risposta? 'E' infortunato'. E poi ancora: 'No, non gioca, non sta bene'. E io mi dicevo: 'Già infortunato?'. Giovava una partita, ne saltava poi due o tre. Da un momento all'altro non riusciva a fare tre partite di fila.

Alexandre l'ho accolto come un figlio. La sua vita, all'inizio, era stare con i miei figli. Dicevo a loro: 'Chiamate Pato, state con lui, non lasciatelo da solo a casa'. Uscivo a cena, andato a prenderlo a casa per non lasciarlo solo. In Pato ho visto un potenziale che non vedevo da tanto tempo. E ho giocato con Romario, Bebeto, Ronaldo, Edmundo, Inzaghi, Sheva, Batistuta... Pato poteva essere il più forte al mondo".