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Ancora Fonseca: “Rabiot? Non parlo di cose non ufficiali, ho i convocati”

Ancora Fonseca: “Rabiot? Non parlo di cose non ufficiali, ho i convocati” - immagine 1
Paulo Fonseca ha parlato, in vista di Lazio-Milan, in conferenza stampa, ricevendo anche domande sul mercato rossonero
Stefania Palminteri Redattore 

Paulo Fonseca ha parlato alle 14:45 in conferenza stampa alla vigilia di Lazio-Milan. Ecco il continuo delle sue parole.

Su Rabiot: "Non voglio parlare di cose non ufficiali. Domani mi aspetto i convocati".

Saelemaekers e Jovic in uscita e su un compagno in più per Camarda da superare: "Niente, oggi ci saranno quattro giovani convocati. Jovic è infortunato in questo momento, è fuori. Saelemaekers non è ufficiale, ma dobbiamo capire le intenzioni dei giocatori. Se il giocatore vuole avere l'opportunità di giocare di più dobbiamo rispettare l'intenzione".

Se è sicuro che la squadra abbia recepito le idee: "La prestagione è stato un buon esempio. Non solo le prime partite, ma tutte. Tutti i giocatori sono stati aperti a giocare questo calcio. Se avessi dubbi in ciò che credo, sarebbe un problema. Però non ho dubbi in ciò che credo. Non penso che i dubbi aiutano. Io sono convinto in ciò che credo".

Se ha inciso sulle scelte di mercato: "Siamo in contatto tutto il giorno. Parliamo di tutto. Ovviamente ci sono cose che io non posso decidere ed è la società a farlo. Però il rapporto con la società è il migliore possibile. Niente da dire e ho già detto che sono molto soddisfatto del lavoro sul mercato".

Se questa squadra ha le caratteristiche per il calcio dominante che ha in mente o se si può cambiare qualcosa: "Penso sia adatta, perché lo abbiamo già fatto. In estate siamo stati vicini a ciò che voglio. Ho la stessa fiducia della prima conferenza. Non sono queste due partite che mi tolgono fiducia".

In che cosa deve migliorare il Milan e se ha parlato con Leao e Theo Hernandez: "Dopo la partita ho pensato e detto ciò che penso oggi. E i giocatori sono d'accordo. È facile capire cosa dobbiamo migliorare. Io non parlo mai individualmente dei giocatori. Parlo solo della squadra. Dopo la partita sempre in generale. Individualmente dico cosa devo dire ai giocatori, ma mai pubblicamente. Ho parlato con loro due e con tutti gli altri".