MILANO - L'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi, intervistato da SportMediaset nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Quando Silvio Berlusconi mi chiamò, mi disse che quella doveva diventare la squadra più grande al mondo. L'obiettivo era vincere e convincere, giocando in un modo divertente e spettacolare. La partita della vita per me è stata indubbiamente quella vinta 5-0 contro il Real Madrid in Coppa dei Campioni".
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Sacchi elogia Pioli: “Ragazzo d’oro, ha dato una chiara identità alla squadra”
Il commento dell'ex allenatore rossonero.
SUL MILAN ATTUALE - "Il Milan gioca basandosi sul collettivo e questo mi piace tanto. Conosco Stefano Pioli da parecchio tempo, è un ragazzo d'oro. Nelle precedenti esperienze non era riuscito a dare un'identità ben definita alle sue squadre, mentre adesso ci sta riuscendo. Il contributo di Zlatan Ibrahimovic? E' sicuramente un grande giocatore che gioca per e con la squadra. Ma un calciatore, da solo, non fa mai una squadra intera. Il calcio è uno sport collettivo, non individuale. L'individualità, per poter emergere e fare la differenza, ha bisogno del gruppo. Alla base c'è sempre la squadra".
SULLA NAZIONALEITALIANA - "Il compito del CT nell'Europeo è indubbiamente difficile. Mancini non ha i giocatori. Ci sono tanti stranieri nel campionato italiano e il passato ci insegna che quando ci sono troppi calciatori stranieri in Serie A, poi la Nazionale fa fatica".
E nel corso di un intervento sulle frequenze di TMW Radio, di Arrigo Sacchi ha parlato Carlo Pellegatti, noto giornalista di fede rossonera: "Sacchi ha allenato la squadra più forte nella storia del calcio. Il suo Milan era come una grande orchestra, con dei musicisti splendidi. La sinfonia era sublime. In quel Milan c'era l'unione fra grandi giocatori, di enorme talento, e un grande allenatore, con idee meravigliose. Quell'unione ha portato il Milan non solo a vincere tutto, ma anche a convincere, attraverso un calcio spettacolare".
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