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Paolo Scaroni, presidente rossonero
Proseguono le trattative tra i vari club, gli esponenti del calcio italiano e il governo nazionale per trovare un accordo riguardo la riapertura degli stadi. Non è più possibile che gli impianti restino chiusi, troppi gli incassi persi dalle squadre in questi ultimi 18 mesi. Tra green pass, distanziamento e altre regole, è importante arrivare all'inizio del campionato con un accordo tra le parti.
La sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali è intervenuta nuovamente, come più volte fatto negli ultimi tempi, sulla questione. Queste le sue dichiarazioni: "La pandemia non è alle spalle, questa è una doverosa premessa. Comprendo molto bene l'esigenza di aiuto espressa dal sistema calcio, ma dobbiamo basarci sui numeri. Con i tecnici ho analizzato i volumi al botteghino degli ultimi anni. Ne è emerso che nel campionato pre-pandemico, quello finito nel giugno 2019, ci sono stati 9.555.000 accessi agli stadi, con una media di 25mila spettatori a partita, mentre la capienza media degli impianti era di 30 mila spettatori. Sulla base di questi numeri forse parlare di 100% può non essere decisivo.
Concentriamoci, piuttosto, sulla promozione del green pass per accedere allo stadio e sull'incentivare i tifosi a vaccinarsi, sempre con l'obiettivo di ampliare quanto più possibile la capienza. Il calcio sta dimostrando di sapere reagire: si vede dall'ottimo risultato della vendita dei diritti della Serie A, che in parte ha mantenuto il valore del triennio precedente, dalla serie B che ha quasi triplicato gli incassi, dall'apertura della Lega Pro a nuovi mercati e risorse".
Della situaziona ha parlato anche il presidente dell'AIC Umberto Calcagno, queste le sue parole: "Il 50% di ingresso allo stadio rischia di essere solo ipotetico: chiediamo di poter avere un provvedimento sotto questo profilo, col greenpass e grazie ai vaccini vogliamo tornare alla normalità. L'obbligo vaccinale ai calciatori? Noi consigliamo i vaccini, ci mancherebbe. In ogni gruppo squadra, composto da una cinquantina di persone, ce ne sono al massimo un paio restii".
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