Il mercato del Milan continua a muoversi in maniera molto veloce, e sono tante le trattative aperte dalla dirigenza rossonera. A fare il punto della situazione è stato Carlo Pellegatti, giornalista esperto del mondo Milan, che ha chiarito quali sono le strategie di mercato.
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Pellegatti: “Il Milan è forte e calmo, il prestito è un nuovo modo di lavorare”
Il noto esperto di Milan Carlo Pellegatti ha parlato della situazione del mercato rossonero, ricoprendo di elogi la dirigenza.
"Il Milan è forte"
"Sul mercato, si attende l’incontro tra Atangana e i dirigenti del Milan, che potrebbe essere domani, ma verificheremo. C’è invece qualche novità per Kaio Jorge. Qualcuno dice che il Benfica ha un accordo con il Santos, mentre c’è la Juventus che ha chiesto di potersi avvicinare al giocatore. Il Milan è molto sereno. Come quando gli appassionati vanno all’asta dei cavalli dicono: ci sarà un altro cavallo e un’altra asta, perché come i giocatori sono infiniti.
Può perdere Kaio Jorge e quindi un possibile grande giocatore? Può essere, ma ci saranno altri possibili grandi giocatori. Il Milan ha la forza di restare calmo in questi momenti. Il Milan è cosciente della sua strategia ed è contento di farlo. Chiede un prestito, anche oneroso, ma questo viene rifiutato? Bene, il Milan ha dei dirigenti che hanno la forza di rimanere calmi e se lo perdono, ne vanno a cercare un altro. In questo momento, altri 25-30 milioni da spendere subito non ci sono.
Voi direte: il Milan quindi non arriverà mai a fare il Manchester United che spende quei soldi per Sancho e Varane, o il City con Kane… Anche io ero abituato così, con la Grandeur del Milan e faccio fatica. C’è stato però anche un Milan che andava a prendere meno giovani e che sembravano sulla via del tramonto ma che hanno portato il Milan a vincere. Il prestito non è una parolaccia, il Milan spende anche i 30 milioni, ma vuole provare i giocatori, con il prestito, per poi investire. Non è un azzardo o investimento alla cieca, ma un investimento mirato. Io non sono qui a rappresentare il fondo Elliott, cerco solo di spiegare la filosofia. È andata bene con Tomori, non con Meité. I giocatori in prestito per crescere, poi rientrare.
Il Milan ha la forza della calma. State tranquilli che la società è forte ed economicamente salda, i giocatori vengono perché sanno che non rischiano ed i club parlano con il Milan perché sanno che i loro giocatori potrebbero andarci. Prestito non è una parolaccia o offesa, ma un modo di lavorare che fino ad oggi ha portato al secondo posto. Non vedo altre squadre in Italia stiano investendo milioni e milioni sui giocatori. Il Milan ha inaugurato questa filosofia con l’esperienza di Massara, il carisma di Paolo Maldini e il nome di una proprietà forte. Il Milan non attinge molto al mercato italiano, ma si concentra più all’estero".
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