MILANO - Il Momento attuale del Milan è il più classico dei 'dentro o fuori'. I rossoneri infatti domenica si giocheranno un posto nella prossima Champions League contro l'Atalanta di Gian Piero Gasperini, a Bergamo. La squadra di Stefano Pioli occupa il terzo posto in classifica, a parti punti con il Napoli, tutte e due a 76 punti. Tutte e due in lotta per un posto in Champions League. La Juventus insegue a una lunghezza di distanza. Nell'ultimo periodo, però, si sono diffuse voci sul futuro del tecnico del club meneghino, a rischio senza un posto nella più importante competizione europea per club. Il Corriere dello Sport, in edicola oggi, ha fatto il punto della situazione sul futuro dell'allenatore.
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Milan, nessun dubbio su Stefano Pioli. Il futuro sarà rossonero
Arrivano nuove indiscrezioni sul futuro di Stefano Pioli, voci allontano ogni possibile dubbio su una separazione con il Milan
A Bergamo per coronare il lavoro di tutta una stagione
La qualificazione alla Champions League è ancora possibile, nulla è perso, ma servirà la vittoria nel prossimo incontro di campionato. Il futuro di Stefano Pioli sempre secondo la stessa fonte non è assolutamente in discussione. La dirigenza e la guida tecnica sono sull stessa lunghezza d'onda, anche se non dovesse arrivare la qualificazione alla Champions. Il lavoro fatto da Pioli viene valutato in modo estremamente positivo, sia per i risultati, sia per l'unione del gruppo e l'armonia dello spogliatoio.
Non ci sono dubbi, anche se erano usciti primi nomi
L'addio al momento quindi sempre essere la più classica delle fake news, anche se nel calcio vale sempre il detto 'mai dire mai'. Ad oggi però la dirigenza del Milan non ha assolutamente preso in considerazione un cambio in panchina. Inoltre il suo rapporto con Paolo Maldini, Frederic Massara e Ivan Gazidis non si è assolutamente incrinato, così come con Ibrahimovic e compagni. Il futuro di Stefano Pioli dovrebbe essere ancora a Milanello. Anche si diversi nomi sono stati accostati alla panchina del Diavolo. Da Spalletti, a Garcia, da Galtier al ritorno di Allegri, fino ad arrivare a Sarri.
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