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I rinnovi contrattuali in casa Milan portano sempre un po' di preoccupazione. Cronaca di una storia recente, o più storie. Sì perché un anno fa Calhanoglu e Donnarumma era i protagonisti indiscussi delle indiscrezioni e delle voci inerenti al futuro del Diavolo. Una stagione dopo però sono cambiati gli interpreti, ma non la storia. Alessio Romagnoli sembra destinato a lasciare il club meneghino. Il suo agente Mino Raiola ultimamente ha parlato di Juventus, come di una possibilità. Difficile immaginarlo ancora in rossonero. Stesso discorso su Andrea Conti, non resterà al Milan a gennaio o in estate a parametro zero cambierà maglia. Poi c'è il capitolo Kessie e si potrebbe scrivere tanto sulla situazione legata al mediano.
Il Presidente, come Romagnoli e Conti, è in scadenza nel 2022. Le sue richieste non collimano con la proposta della dirigenza del Diavolo. Una differenza tra domanda e offerta ad oggi difficilmente colmabile. E qualche dubbio sul suo futuro a Milanello è più che lecito. il Milan e Stefano Pioli potrebbero incontrarsi a breve per gettare le basi sul futuro sia del tecnico che del club meneghino. L'allenatore fin dal suo arrivo ha fatto un grandissimo lavoro, sembrava dovesse esserci Ralf Rangnick nel futuro del Diavolo. Ma il tedesco alla fine è rimasta una suggestione. Pioli, invece, una solida realtà che ha portato i rossoneri in Champions League.
A giugno 2022 l'accordo fra le parti arriverà a scadenza. Va detto che i rapporti tra le parti sono ottimi, la sensazione è che l’argomento verrà affrontato molto presto, anche perché il fondo Elliott ha piena fiducia nelle qualità del tecnico. Va puntualizzato però che nel contratto di Pioli esiste un’opzione di rinnovo che il club può esercitare unilateralmente per prolungare l’accordo fino a giugno 2023.
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