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Rodrigo De Paul, centrocampista argentino classe 1994 e capitano dell'Udinese
MILANO - "Quello che dovevo dire l’ho detto, sia al club che al mio procuratore. Ma non so dire di più. Ormai mi sono abituato, si parla tanto di me. Qui a Udine però la gente mi vuole bene e io ora sono il capitano di questa squadra". Queste le parole di Rodrigo De Paul, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L'argentino infatti è sempre al centro delle voci e delle indiscrezioni di mercato. Si parla tanto del suo futuro, come ammesso anche dallo stesso giocatore. Piace al Milan, sopratutto se Hakan Calhanoglu dovesse salutare a fine stagione il club rossonero. Il capitano dell'Udinese oltre al suo futuro ha toccato diversi temi.
"Io guardo tutti i campionati, tutte le partite. Ma non penso a quello che si scrive su di me, ci sono squadre interessate, questo lo so. Io però penso alla prossima partita".
"Abbiamo giocato da squadra all'andata, facendo un grande lavoro in difesa. Vogliamo chiudere la stagione tenendo inviolata la porta di Juan Musso. Per noi sarebbe bellissimo. Un mio goal? Magari su punizione, perché ancora mi manca. Sarebbe davvero bello. Con l’Argentina mi è vietato: tira Leo Messi, il migliore".
"Ricordo molto bene il primo allenamento con lui. Si allontanava per pensare. Gli ho detto subito che gli avrei dato una grande mano. È bravissimo a preparare le partite. Con lui abbiamo fatto un bel percorso, ci aiutiamo tutti e ancora oggi vado nel suo ufficio per parlare di calcio".
"Un numero che mi piace, però la vedo sotto un'altra luce. A Udine il 10 sarà sempre Di Natale, Lui ha fatto la storia per sempre, io voglio scrivere la mia. Il 10 è un numero che mi da fiducia e per fortuna è andato tutto bene finora".
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