Partita dalla mille emozioni. Partita che segna il ritorno a casa del Milan, in Champions League dopo sette lunghi anni di assenza. Avversario difficile, uno dei peggiori con uno stadio che può incutere timore: il Liverpool ad Anfield. E infatti i ragazzi di Stefano Pioli pagano un inizio timido, dato dalla prepotenza fisica degli avversari.
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Liverpool-Milan il commento: è un Diavolo tra sogni e applausi
Ecco il commento alla partita di Anfield tra Liverpool e Milan, la prima in Champions League dei rossoneri
Primo tempo
Passano subito i padroni di casa, all'8' con un autogoal di Tomori. Il difensore centrale prova l'interventi in scivolata sulla progressione di Alexander-Arnold, che arriva davvero a un passo da Maignan. Tocco sfortunato che mette fuori causa il portiere francese. Rete a dire il vero meritata perché il Milan mette il naso fuori dalla sua aria solo al 40' e se fino a quel momento era solo uno il goal incassato è merito proprio dell'estremo difensore ex Lille. Che inoltre al 14' para un rigore a Salah. Il Diavolo cresce alla distanza è un diesel, ha bisogno di scrollarsi di dosso un po' di emozione, ma anche la pressione avversaria. Ci pensa però Ante Rebic al 42' a rimettere tutto in parità. Segna il croato, su assist di Leao, che finalizza un'ottima azione. Due minuti dopo è il turno di Brahim Diaz, in scivolata dopo la respinta al tiro in porta di Theo Hernandez. Ed è proprio qui che i tifosi rossoneri che iniziano a sognare, con i calciatori che incitano i tifosi nel settore ospiti.
Secondo tempo
Il Milan torna in campo nella seconda frazione di gioco in vantaggio, ma l'illusione dura poco, perché Salah al 49' fissa il risultato sul 2 a 2, grazie anche al bellissimo assist di Origi. Ma i Reds riprendono la gara come l'avevano iniziata. Pressing alto e dominio in mezzo al campo, un lavoro che porta i suoi frutti, al 69' segna Henderson, 3-1 e il risultato non cambierà più fino al triplice fischio del direttore di gara. Nonostante questo, nonostante la squadra di Klopp abbia subissato gli avversari, esce dal campo tra gli applausi la squadra di Stefano Pioli. Avversario troppo forte, vero, che ha sbagliato pochissimo vero altrettanto. Il Milan però si rende pericoloso alla prima occasione giusta, un' altra lezione per crescere.
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