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Zazzaroni: “Fonseca ha signorilità, con una società fragile alle spalle”

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Si pone questa domanda Ivan Zazzaroni, all'inizio del suo fondo presente oggi in prima pagina sul Corriere dello Sport
Stefania Palminteri Redattore 

"Si può ancora parlare di programmazione tecnica e futuro quando un solo risultato negativo e i malumori della piazza finiscono per condizionare pesantemente le decisioni della proprietà?". Si pone questa domanda Ivan Zazzaroni, all'inizio del suo fondo presente oggi in prima pagina sul Corriere dello Sport.

Un caso eclatante di mancata programmazione è legato a De Rossi: "Il 25 giugno scorso i Friedkin gli rinnovarono il contratto fino a giugno 2027, garantendo 3,2 milioni a stagione, e dopo 4-partite-4, peraltro senza il mercato in campo, l’hanno silurato sulla base di un report non particolarmente corretto, né puntuale: la fiducia è l’unico regalo che non si riceve due volte". Al successore Juric non sembra andare meglio: "Non è difficile immaginare che se domenica avesse perso a Monza oggi sarebbe dalle parti di Nervi o in Croazia".

Zazzaroni parla poi di Fonseca: "Approdato al Milan dopo che Lopetegui era stato cassato dalla tifoseria e Allegri non aveva più sentito Cardinale, il portoghese ha mostrato nelle settimane più complicate il volto delle migliori occasioni, confermando di possedere una grande signorilità, oltre a una società fragile alle spalle, troppo fragile e poco centrata". Chiusura con tecnici continuamente paragonati ai loro predecessori: "Motta-Allegri, Italiano-Motta, Fonseca-Pioli, Baroni-Sarri. Anche questi improbabili: le campagne acquisti modificano sostanzialmente la struttura delle squadre. Fanno tuttavia parte del gioco (al massacro) e non sono eliminabili".