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UDINE, ITALY - JANUARY 20: Mike Maignan of AC Milan speaks with referee Fabio Maresca during the Serie A TIM match between Udinese Calcio and AC Milan at Dacia Arena on January 20, 2024 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
George Weah ha rilasciato un'intervista a Il Giornale, in cui ha parlato di diversi argomenti. L'ex attaccante del Milansi è soffermato anche sul tema del razzismo, esprimendosi sull'episodio di Udine controMaignan.
Il commento sui fatti di Udinese-Milan: "Penso che Mike, lasciando il campo, abbia fatto la cosa giusta. Quella gente non deve entrare negli stadi. Mike si è sentito umiliato. Purtroppo il razzismo è diffuso ovunque, era così anche ai miei tempi. Anche in campo, non solo sulle tribune e nelle curve".
L'episodio con Jorge Costa in Porto-Milan del 1996: "A quel tempo capitava spesso che gli avversari mi dicessero negro e mi insultassero per la mia pelle, ma lui aveva esagerato, facendomi il verso della scimmia per tutta la partita, davanti a tutti, i suoi e i miei compagni, anche all'arbitro. Nessuno mi ha tutelato, ho preso 6 giornate di squalifica, ma rifarei quello che ho fatto. Spero che lui se ne sia ricordato quando si è trovato di fronte altri giocatori neri. Non l'ho mai più incontrato, ma non mi interessa".
Weah ha continuato: "E' un modo per provocare, vogliono attaccare l'avversario sportivo. Ma usando il razzismo ti feriscono, ti umiliano. So che hanno chiuso lo stadio di Udine per una partita, paga anche chi non ha colpe, ma penso sia giusto così. Dovrebbero essercene tante partite a porte chiuse, forse la gente capirebbe che i razzisti vanno isolati".
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