MILANO - Antonio Conte, tecnico nerazzurro, si è così espresso nella consueta conferenza stampa alla vigilia di Milan-Inter, derby valido per la 23esima giornata di campionato ed in programma oggi alle 15:00 a San Siro.
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Verso Milan-Inter, le parole di Conte in conferenza stampa
Antonio Conte, tecnico nerazzurro, si è così espresso nella consueta conferenza stampa alla vigilia di Milan-Inter.
SULLA POSTA IN PALIO: "Un derby diverso rispetto agli anni passati perché riguarda l'alta classifica. Stiamo parlando di due squadre quasi appaiate in testa alla classifica. Penso sia una bella soddisfazione per Milano avere questo tipo di partite con questa posta in palio. Sappiamo benissimo che il derby va vinto per un discorso di campanilismo, ma c'è anche una questione di classifica".
SUL MESSAGGIO ALLA SQUADRA: "Bisogna sempre lavorare con il giusto entusiasmo, la giusta forza e determinazione. Devi essere ancora più carico quando c'è questa posta in palio. Quello che do quotidianamente alla squadra, cioè fare sempre del nostro massimo, ricercando l'eccellenza. Questo è il consiglio che do alla mia squadra, non è cambiato qualcosa rispetto alle altre settimane. Inevitabile che questa sia una partita importante, contro una squadra forte che sta meritando la classifica. Servirà una grande gara".
PARTITA NERVOSA?: "Mi aspetto una partita nella quale due squadre cercheranno di superarsi. E' stato designato un ottimo arbitro, non vedo il motivo perché debba esserci nervosismo o si debbano creare situazioni che possano nuocere alla squadra".
SU IBRAHIMOVIC: "Si risolve lavorando da squadra, cercando di ridurre al minimo gli errori. Stiamo parlando di un giocatore forte, che sta dando tantissimo al Milan. Ci ha fatto gol, non è detto che lo faccia anche stavolta. A noi interessa fare risultato e vincere".
SULL'UNICO IMPEGNO: "Finora abbiamo giocato ogni tre giorni. Abbiamo speso tantissimo contro la Juventus in Coppa Italia e dopo due giorni abbiamo giocato a Firenze. Si può parlare di vantaggi o svantaggi, poi c'è il campo. Noi dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo. Sicuramente lavoreremo ancora di più non giocando in settimana".
SU ERIKSEN: "Sinceramente non lo so. Mi porto dietro ancora tre dubbi, non ho deciso niente. Stiamo avendo tempo di lavorare con Christian, ha fatto dei buoni progressi, ci è venuto molto incontro. Questo sicuramente è buono per l'Inter e anche per lui".
SULLA FUGA: "Mancano sedici partite. Non dimentico che tanti si chiedevano prima di Fiorentina e Lazio a quanti punti saremmo arrivati di distacco al derby. Il campionato è talmente difficile da pronosticare che ogni domenica cambiano. Per qualcuno il derby poteva essere una botta finale per noi visto che avevamo un calendario peggiore del Milan, invece siamo avanti. Dobbiamo andare step by step, pensando alla singola partita. Ogni partita che vinci inevitabilmente dà morale e questa è la cosa più importante".
SUI TIFOSI: "Il messaggio è sempre lo stesso. Daremo il massimo, come abbiamo sempre fatto, per questi colori e per la storia del club. Faremo di tutto perché i tifosi siano orgogliosi del nostro impegno".
SU SKRINIAR: "In tanti sulla carta dovevano lasciare l'Inter, ma i calciatori sanno benissimo quale è sempre stata la mia idea. Lui sta facendo molto bene, così come tutto il reparto arretrato. Hanno trovato un buon affiatamento i nostri sei difensori, perché tutti hanno sempre risposto in maniera importante. La nostra forza è sentirsi tutti importanti. Milan sa che se molla un attimo altri potrebbero prendere il suo posto. Questa competizione leale ha portato alla crescita sua e di tanti ragazzi. Il miglioramento del singolo ci fa alzare il livello".
SULLA PARTITA CON LA LAZIO: "Abbiamo comunque sbagliato 3-4 gol clamorosi. Le partite devono essere giocate secondo una logica e studiando determinate situazioni, capendo come fare male e come colpire. Con la Lazio siamo stati molto bravi, loro venivano da sei vittorie di fila. Quella vittoria ci ha dato autostima e forza, ma è un capitolo a parte. Sappiamo ora le difficoltà che può crearci il Milan e quelle che possiamo creare noi".
E SE LUKAKU ANDASSE A SANREMO?: "C'è da cantare domani a San Siro prima".
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