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Verso Lazio-Milan: riviviamo insieme il successo rossonero del 2004

Redazione Il Milanista

Domenica sera il Milan affronterà in trasferta i biancocelesti. Nell’attesa del big match, ecco quanto successo nel lontano 2004.

Domenica sera il Milanaffronterà la Lazio all’Olimpico di Roma per la 34esima giornata di Serie A. In attesa del big match, la società rossonera ha pubblicato sul sito acmilan.com il ricordo della vittoria dei diavoli nel lontano febbraio 2004:

LO SCENARIO

Una partita che nelle cinque stagioni precedenti aveva sempre visto la sfida dell'Olimpico terminare in parità si gioca in una data particolare, il 29 febbraio. Per i rossoneri la gara capitolina arriva al termine di una settimana decisamente intensa, iniziata con il successo in rimonta nel Derby contro l'Inter e proseguita con il pareggio per 0-0 sul campo dello Sparta Praga nell'andata degli Ottavi di finale di Champions League. Tra squalifiche (Kaká), infortuni (Nesta) e scelte tecniche, l'undici iniziale di Ancelotti è fedele all'identità tattica di quella fase storica rossonera - il consueto 4-3-1-2 - ma diverso nei nomi. Contro una Lazio nel pieno della corsa per la Champions, e rinfrancata dai ko di giornata delle inseguitrici Parma, Inter e Udinese, il Milan capolista (+2 sulla Roma e +3 sulla Juventus con la partita dell'Olimpico da giocare) si schiera con Dida tra i pali; Cafu, Costacurta, Maldini e Kaladze in difesa; Ambrosini (preferito a Gattuso), Pirlo e Seedorf in mezzo al campo; Rui Costa ad agire dietro le punte, Shevchenko e Tomasson, quest'ultimo preferito a Filippo Inzaghi, in panchina come il fratello Simone su sponda biancoceleste.

ATTACCHI GENEROSI, DIFESE ATTENTE

All'Olimpico l'avvio è di stampo milanista: la prima chance è un assist di Shevchenko per Tomasson sventato da Favalli, e sempre nel primo quarto d'ora di gioco un Seedorf molto ispirato lancia prima Tomasson e poi Cafu in due spunti offensivi che testano la prontezza della difesa biancoceleste. La Lazio si fa vedere in avanti con Corradi e Fiore, ma Dida prima e Costacurta poi non si fanno sorprendere. I padroni di casa insistono, soprattutto con due chance derivanti da palle inattive, ma un primo tempo intenso - pur con pochi interventi dei due portieri - si chiude sullo 0-0. Il secondo tempo sembra seguire il leit-motiv del primo, con entrambe le difese protagoniste e attente sui diversi tentativi avversari: da segnalare, per la Lazio, la grande prova di Stam, che al termine di quella stagione diventerà proprio un giocatore rossonero.

LA DECIDE AMBRO-GOL

Dopo un altro tentativo su palla inattiva sprecato da Claudio López, Mancini e Ancelotti provano a scuotere l'inerzia del match con le prime sostituzioni: in casa rossonera a subentrare sono Gattuso per Rui Costa e Inzaghi per Tomasson. Ancora Lazio con un tentativo di Fiore da fuori, Dida è attento e para a terra. Al 75' arriva l'episodio che cambia il match: il gol del vantaggio rossonero. Una rete arrivata al termine di una splendida azione corale: lancio lungo sulla destra - da centrocampo - di Pirlo per Cafu, col brasiliano che si accentra per sfuggire alla marcatura di Favalli e serve l'accorrente Seedorf. L'olandese a quel punto pennella un cross preciso per l'inserimento di Ambrosini, che in tuffo di testa realizza il primo - e unico - gol del suo campionato (l'ultima rete in A risaliva al dicembre 2002). Una rete che ha anche il sapore del riscatto per il centrocampista pesarese, non impiegato da Ancelotti nelle precedenti nove partite tra campionato, Coppa Italia e Champions League. Il gol dello 0-1 non è seguito da tentativi biancocelesti particolarmente degni di nota: la notte dell'Olimpico quindi si chiude con tre punti per il Milan, in quella che alla fine sarà una tappa importante nel cammino verso il 17° Scudetto rossonero.