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BERGAMO, ITALY - AUGUST 21: Ismael Bennacer of AC Milan celebrates with teammates after scoring his team's first goal during the Serie A match between Atalanta BC and AC Milan at Gewiss Stadium on August 21, 2022 in Bergamo, Italy. (Photo by Emmanuele Ciancaglini/Ciancaphoto Studio/Getty Images)
Paolo Valeri, ospite del corso alla Luiss tenuto da Guglielmo Stendardo, è tornato a parlare dell’episodio tra Hateboer e Leao in Atalanta-Milan. L’arbitro ha ammesso: “Sì, su Hateboer (Atalanta-Milan, ndr) ho sbagliato, ero al VAR e quell’intervento su Leao era rosso fuoco. Un errore, ve lo spiego: il giocatore s’è rialzato subito, nessuno ha chiesto nulla, il gioco è ripreso quasi subito. Ecco, entri come in un tunnel, ti convinci di un’idea, la fai tua e finisci per sbagliare invece bisogna essere asettici, dimenticarsi di essere arbitri. È capitato a me, capitò lo scorso anno in Torino-Inter (fallo di Ranocchia su Belotti da rigore). Dobbiamo stare più attenti”.
Chi decide sull’errore: “Se l’episodio è soggettivo e non oggettivo, non può essere rivisto dal VAR. E dato che nel VAR controlliamo tutto, al momento non è previsto il challenge da parte delle panchine. Fra l’altro, non credo sia un deterrente per le polemiche. Se un arbitro va al monitor dopo una chiamata di un allenatore e conferma la sua scelta, che succederebbe?”.
Anche la formazione dell’arbitro è cambiata con gli anni: “Oggi i nostri giovani colleghi sono fissati con gli episodi, ce li fanno vedere al polo d’allenamento. Ai miei tempi, i nostri maestri, come il compianto Stefano Farina, ci parlava d’altro: del modo di stare in campo, di come ci rapportavamo con i giocatori. L’episodio singolo era l’ultimo problema”.
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