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Tuttosport, prima pagina: “Agnelli, non siamo finiti!”
Tuttosport, prima pagina MILANO – Ecco la prima pagina del 28 settembre 2021 di Tuttosport uno tra i maggiori quotidiani sportivi nazionali italiani. LE PAROLE DEL PRESIDENTE AGNELLI – Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli,...
MILANO - Ecco la prima pagina del 28 settembre 2021 di Tuttosport uno tra i maggiori quotidiani sportivi nazionali italiani.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE AGNELLI - Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha scritto una lettera agli azionisti della società bianconera analizzando la situazione attuale e i progetti futurI: "Cari Azionisti, le vittorie di questi ultimi 10 anni sono state accompagnate da uno straordinario sviluppo della Società in termini di ricavi, affermazione del brand nel panorama globale, infrastrutturale (Stadium e Village), progettualità sportiva (Women e U23) e di organico. Sono convinto che la Juventus abbia, oggi, le caratteristiche adatte per affrontare le sfide future. È giusto sottolineare, tuttavia, che nel momento di massima tensione verso lo sviluppo, con imponenti mezzi finanziari messi a disposizione della Società, il calcio e la Juventus in particolare, hanno subito un durissimo colpo a causa della pandemia Covid-19. I danni causati sono stati ingenti.
Intere linee di ricavo sono scomparse da un momento all’altro, mentre la base dei costi è rimasta immutata. Si stima che la carenza di liquidità complessiva del sistema ammonti a €8,5 miliardi. Gli stadi vuoti per quasi due anni sono il simbolo di quanto è successo e la loro riapertura non deve distrarre dai limiti che il calcio ha palesato crudamente, mettendo a nudo tutte le proprie debolezze strutturali. Il calcio, abituato nell’ultimo ventennio a crescere in doppia cifra in modo totalmente inelastico rispetto a tutte le crisi che hanno, nello stesso periodo, colpito l’economia e la società, ha sviluppato al proprio interno un’eccessiva fiducia che si è tradotta in un’eccessiva confidenza con il rischio".
PANDEMIA NON SOLA CAUSA DI INSTABILIT'A' DEL CALCIO - "La crisi ha, inoltre, interrotto la costante crescita del valore complessivo delle transazioni per l’acquisizione e cessione delle prestazioni dei calciatori (circa -50% nel 2021 vs 2019), che per molti club erano diventate una componente rilevante del modello di business per mitigare il rischio sportivo, che nella nostra industria coincide al rischio economico-finanziario. La complessiva instabilità e quindi debolezza del comparto calcistico non possono però, e non devono, essere attribuite esclusivamente alla pandemia.
Le grandi istituzioni del calcio, che agli albori svolgevano la funzione di terze parti indipendenti e garanti dell’applicazione corretta delle regole, hanno progressivamente aggiunto al ruolo di regolatori quello di organizzatori, broker, distributori del prodotto calcio e infine percettori e distributori dei proventi. La programmazione sana e credibile di una Società non può basarsi su obsolete impalcature di sistema, pena il ridimensionamento collettivo del comparto, cioè quanto di meno auspicabile per il calcio, lo sport più popolare del mondo".
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