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Tavecchio: “Milan-Fiorentina? Quando pensi che sia finita non lo è mai…”

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Durante la presentazione del libro Allenatori d’Italia l’ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio ha parlato ai giornalisti

Redazione Il Milanista

Durante la presentazione del libro Allenatori d’Italia l’ex presidente della FIGCCarlo Tavecchio ha parlato ai giornalisti presenti per l’occasione. Di seguito le sue dichiarazioni

DELUSIONE MONDIALE –«La delusione dei Mondiali dovremmo ormai lasciarla perdere. Ho apprezzato molto il discorso del presidente Gravina, dove ha parlato di centri di formazione territoriale. Ci sarebbe da mettere anche l’obbligo di schierare gli italiani in campo, dato che ci sono anche società con nove undicesimi stranieri nei titolari. È chiaro che poi è difficile trovare il centravanti per Mancini. Per me servirebbero almeno 5 italiani in campo».

OBBLIGO DEGLI ITALIANI IN CAMPO – «Bisogna cambiare. Fra poco non dipenderà neanche più dalla federazione, ma dai fatti. Un giovane d’oggi ha il telefonino, la macchina, svaghi diversi. Mentre quelli che arrivano qua non hanno nessuna fortuna, zero possibilità. Così non possiamo più pensare di avere sempre una nazionale autoctona. Se dobbiamo aprire tutto lo faremo, oppure mettiamo i cinque italiani in campo. Fra poco ci sarà una osmosi generale sul sistema calcio».

L’ANNO GIUSTO PER IL NAPOLI – «Credo proprio di sì. Perché 8 punti sul Milan e 10/11 sulle altre non sono pochi. Il campionato è anomalo, ma quelli che hanno giocatori al Mondiale giocheranno là. Bisogna vedere come stanno quando tornano. Il Napoli ha un bagaglio di tanti punti sulle avversarie».

MILAN-FIORENTINA – «Il calcio è così. Quando pensi sia finita non lo è ancora. Serve anche un po’ di fortuna… sul Var non si possono fare discorsi negativi. Ha salvato il 95% di errori, se è rimasto quel 5% che ci possiamo fare? Perché non viene detto del 95% degli errori che vengono evitati? Io difendo il Var perché l’ho portato io con Blatter, ma è stato una grande innovazione».