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Dejan Stankovic, allenatore della Stella Rossa Belgrado
MILANO - Manca solo un giorno ed il Milan tornerà a calcare dopo diverso tempo un palcoscenico europeo dal discreto livello. I sedicesimi di finale di Europa League non sono certo ciò a cui questa squadra ambisce, ma rappresentano un buon punto di partenza per provare a tornare a contare in Europa. L'allenatore della Stella Rossa è una vecchia conoscenza del nostro calcio. Si tratta di Dejan Stankovic: nel corso della sua carriera ha vestito le maglie di Stella Rossa, Lazio e Inter, vincendo un campionato jugoslavo, tre Coppe di Jugoslavia, sei campionati italiani (uno con la Lazio e cinque con l'Inter), cinque Coppe Italia (una con la Lazio e quattro con l'Inter) e sei Supercoppe italiane (due con la Lazio e quattro con l'Inter), una Coppa delle Coppe UEFA, una Supercoppa UEFA, una UEFA Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA. Stankovic ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste alcune delle sue dichiarazioni.
Come arriva la sua Stella Rossa all’andata con il Milan?
"Siamo reduci da due vittorie in trasferta, in forma: i ritiri a Cipro e in Turchia sono serviti per ricaricarci".
I pericoli da temere?
"Il loro modo diretto di giocare e certe individualità: penso a Leao, Rebic, Castillejo, Zlatan, Calhanoglu, Kessié che è una macchina da guerra, ma soprattutto a Theo, decisivo quanto per noi Maicon nella stagione del Triplete".
Sorpreso da Ibrahimovic?
"È un professionista esemplare, si esalta quando il livello aumenta. E di conseguenza, alza quello dei compagni. A 39 anni è il numero uno".
Quasi 11 ne sono passati dall’ultimo scudetto dell’Inter.
"Ora è padrona del proprio destino, l’assenza delle coppe è un vantaggio. Mi auguro che la Stella Rossa possa consegnarle un Milan stanco".
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