Il Milanha rivoluzionato l'area tecnica con l'addio di Maldinie Massara e il nuovo team che ha al vertice il capo scout Geoffrey Moncada. Il nuovo Milan, da Cardinale a tutti gli uomini chiave, crede nell'importanza dei dati nella scelta dei calciatori. E, a proposito di questo, La Gazzetta dello Sport ha intervistato Tim Sparv, che fu il primo calciatore scelto grazie a un algoritmo.
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Parla Sparv, primo giocatore scelto con gli algoritmi: “Strategia giusta”
All'ex centrocampista è stato chiesto se si possa scoprire il nuovo Mbappè solo attraverso i dati: "Non credo. Il calcio è anche sentimenti, sensazioni, umori, giornate storte e altre fortunate. Il giocatore va osservato dal vivo, ma i dati aiutano e sono fondamentali per inquadrare il contesto completo. Prendo il mio caso: in Germania non avevo fatto nemmeno un assist, ma spiccavo in statistiche che magari altri club avevano sottovalutato. O forse neanche considerato. I dati aiutano a valutare cosa ti serve, magari in una fase preliminare, com’è successo con me".
Sparv poi ha proseguito: "Oggi studio da allenatore e mi chiedo spesso: di cosa ho bisogno? Quanti giocatori sono in grado di fare ciò che cerco? Faccio un esempio: mi serve un esterno che dribbla? Analizzo quante volte salta l’uomo, quante va sul fondo, quante si accentra, quanto calcia verso la porta, gli expected goals. Poi lo vado a vedere. Così ho il quadro completo. Non c’è una scienza esatta, ma ciò che è certo è che ormai bisogna avvalersi dei dati. Adattarsi ai tempi e cambiare approccio, mentalità. Il Milan, ad esempio, sta adottando la giusta strategia. Sono convinto che RedBird sia la proprietà ideale per valorizzare la storia di questo club".
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