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Gabriele Gravina è stato rieletto alla guida della FIGC
L'allarme Covid non è cessato e la FIGC vuole prendere i giusti provvedimenti. Tantissime squadre sono già pronte ad assecondare le proposte del Presidente Gravina: il Milan, per primo, si sta già attrezzando per rispettare le nuove norme sanitarie e vaccinare tutti i suoi giocatori, cosa che non si può dire di tutti i club.
Mentre in Inghilterra sono giunti ad un soluzione definitiva: chi non si vaccina, non gioca. Senza discussioni. In Italia c'è grande tensione sulla questione, ma i 15 positivi nello Spezia e i 6 nell'Empoli hanno alimentato il timore che si possa ribloccare tutto.
Chi si augura che anche in Italia possa essere adottato il modello inglese è Enrico Castellacci, ex responsabile sanitario della Nazionale: "Noi proponiamo il green pass per gli agonisti. Perché permetterebbe di circoscrivere quanto sta succedendo in cluster tipo Spezia e Empoli; serve una presa di posizione forte, difficile, e non so se spetti alla Federazione o debba arrivare da un livello più alto, ma così le garanzie sarebbero maggiori".
Dopo aver dato l'esempio a maggio facendo vaccinare i giocatori in procinto di aggregarsi alla Nazionale e concordato un nuovo protocollo anti-Covid, la Figc da parte sua ritiene di aver già fatto tutto il possibile e non crede di poter imporre alcun obbligo.
Ad oggi la situazione non è chiara ma molti club si stanno iniziando a muovere per far vaccinare giocatori e membri dello staff. Ieri la Lazio, tramite Marusic ha fatto sapere che non ci sono no-vax, nelle file biancocelesti.
Stessa storia vale per il Milan. I rossoneri sono pronti a vaccinare tutti i giocatori della rosa, Primavera compresa, con qualche giocatore - Theo Hernandez, per esempio - che si è già mosso per conto suo. Mentre, per ora, i cugini dell'Inter hanno un paio di casi in sospeso.
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