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REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - AUGUST 30: Charles De Ketelaere of AC Milan looks on during the Serie A match between US Sassuolo and AC MIlan at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on August 30, 2022 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Ieri sera il Milan ha pareggiato in trasferta la prima gara del girone E di Champions League. I rossoneri sono riusciti a conquistare un solo punto, grazie a Saelemaekeres che ha segnato la rete del pareggio. Proprio la partita dei rossoneri è stata analizzata da Mario Sconcerti sulle pagine del Corriere della Sera. Sulla prestazione del Milan ha detto: "Non è stata la squadra vista nel derby, stranamente imprecisa, con molti errori tecnici nei passaggi e qualche problema individuale. Leao era nella fase dell’indolenza. Quando si è acceso, il Milan ha segnato, poi è di nuovo sparito”.
A non convincere ancora molto è stato De Ketelaere: “De Ketelaere deve ancora capire su quale stella è atterrato. Si muove ma è lui che va aiutato, non è ancora lui ad aiutare la squadra. C’è da aspettare. La differenza con l’avversario era netta, non c’è qualità europea nel Salisburgo, ma tanta spinta, tanta voglia di emergere. Stavolta è stato un Milan abbastanza dentro il girone, mai veramente in partita alla sua maniera. Non è una delusione, è una specie di frenata riflessiva, la coscienza che non si può battersi sempre e che comunque in Europa la velocità di gioco resta essenziale. Le grandi squadre vincono a Glasgow nettamente come il Real e come il City a Siviglia. Il Milan forse è in grado di farlo ma deve capirsi. Il salto di qualità ormai è soprattutto mentale".
Poi Sconcerti ha anche analizzato la sconfitta dei bianconeri: "È stata una Juventus pratica, non rinunciataria, molto concentrata su una partita che si è mostrata meno impossibile del previsto. Merito anche del Psg che gioca lentamente, con scambi continui e orizzontali brevi, fino poi trovare i suoi solisti davanti. Ha deciso Mbappé con due gol difficili da vedere in Italia, da giocatore diverso, dentro una squadra che sembra abituata sempre a partite facili".
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