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Scaroni: “Pioli resta? Ha un contratto fino al 2025, non vedo problemi”

Redazione Il Milanista

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, è intervenuto alla Milano Football week: il derby con l’Inter, gli obiettivi...

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, è intervenuto alla Milano Football week: il derby con l’Inter, gli obiettivi, lo stadio e il rinnovo di Leao.

Sul momento: “Ieri pomeriggio non ero di grande umore, ma sono migliorato oggi in vista del derby”.

Il percorso nel Milan, tra difficoltà e gioia: “Ho vissuto il periodo travagliatissimo del Milan sportivamente e finanziario del Milan cinese… mancavano sempre quattro soldi per iscriverci al campionati, periodo difficile. E poi questa meravigliosa cavalcata che ci ha portato allo scudetto alla semifinale di Champions: dal Milan c’era da aspettarselo, io non me lo immaginavo”.

Gli obiettivi: “Sono un uomo di numeri. In budget avevamo scritto di passare il primo turno, il secondo e ora voglio battere l’Inter… mi rendo conto che non è facile, ma il calcio riserva sempre sorprese. Chi di voi avrebbe scommesso che avremmo vinto 0-4 a Napoli? Invece è successo: quando c’è una squadra unita e compatta, che ce la mette tutta, nessun obiettivo è precluso. Per questo resto fiducioso, pur dicendovi che siamo al di là delle nostre previsioni”.

Il momento difficile del Milan: “Di partite andate a male non ricordo solo quella di ieri… Si cade ma ci si rialza. Io sono sicuro che il Milan si rialzerà”.

Sul confronto tra squadra e curva a fine partita ieri sera: “Avevo già spento la Tv, ma mi viene detto che è stato un episodio di incoraggiamento e simpatia che mostra l’attaccamento dei tifosi della curva alla squadra: quando le cose vanno bene sono capaci tutti, quando vanno male… è stata una cosa positiva”.

Sul rinnovo di Leao: “Non credo che abbiamo annunciato la chiusura del rinnovo, perché è un dossier talmente complicato che richiede tutta una serie di messe a punto. Quando vado a casa Milan e vedo Furlani e Maldini sorridenti questo mi da fiducia che siamo quasi alla fine di questo processo. Per il momento siamo fiduciosi e ottimisti”.

Sulla questione stadio: “Mi consolo pensando che il nostro paese sia fatto così e non sono l’unico che si è impiantato nel fare questo tipo di costruzioni… Non immaginate che fatica si fa a spiegare le cose italiane a una proprietà straniera; non cose necessariamente negative eh… San siro è stato costruito nel 1955, quindi nel 2025, una volta compiuti 70 anni, una costruzione viene sottoposta a analisi se merita vincolo come bene storico. È un tema che complica ulteriormente un tema già difficile che ci fa un po’ girare la testa”.

Su Pioli: “I risultati con lo Scudetto parlano da sé. Io sono un grande ammiratore di Pioli, Maldini e Massara perché impersonano lo stile Milan che vuol dire: noi non ci lamentiamo, non protestiamo, ci comportiamo da gentleman seguendo le regole. Noi ci comportiamo così e i nostri tifosi si comportano così. È un mondo di persone così. Pioli, Maldini, Malssara, Gazidis, Furlani sono gentleman. Gente per bene, ben educata, non c’è quel clima che vedo ogni tanto negli altri stadi e che non appartiene al nostro stile. Pioli non accampa scuse. Siamo colpiti da infortuni in modo inaspettato, come Florenzi, Kjaer, il povero Bennacer… ne abbiamo avute tante. Non lamentarsi mi sembra una prova del nostro stile”.

Pioli resta? “Ha un contratto fino al 2025. Sono decisioni tecniche che non prendo io ma a priori non vedo nessun problema”.