Gianluca Scamacca, attaccante del Sassuolo, ha rilasciato un'intervista in esclusiva al 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. Queste alcune delle sue dichiarazioni più interessanti.
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Scamacca: “Il paragone con Ibrahimovic fa solo piacere: è un campione”
Gianluca Scamacca, attaccante del Sassuolo, ha rilasciato un'intervista al 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. Le sue dichiarazioni
Sui playoff Mondiali con l'Italia: «Sappiamo tutti che è un momento importante, bisogna essere concentrati e dare tutto, per l’Italia e gli italiani. Tutti daremo il massimo per portare l’Italia al Mondiale. Gli spareggi bisogna vincerli per forza»
Sulla stima che il C.T. Roberto Mancini ha per lui: «Mi sono trovato benissimo nelle prime convocazioni, sono stato accolto come in una famiglia. E’ un gruppo compatto, si è visto soprattutto all’Europeo».
Sulla possibilità di vincere il titolo di capocannoniere in Serie A: «No, no. Ciro Immobile è irraggiungibile, io penso a dare il massimo per la mia squadra, per crescere e migliorare senza pormi limiti».
Sul paragone con Zlatan Ibrahimovic: «Lui è un campione, essere avvicinato a un campione del genere fa solo piacere. Ma io ho la mia strada, il mio modo di giocare».
Sul suo idolo da bambino: «Da piccolo non avevo idoli, guardavo le partite e sono cresciuto con il sogno di essere lì, da protagonista. Tante volte ho fatto il raccattapalle. Ero all’Olimpico nella finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio. Ero dietro la porta della Roma. Quando segnò Senad Lulic ci fu così tanto casino che mi facevano male le orecchie».
Sull'interesse che hanno tante squadre nei suoi confronti: «Non ci penso, non mi sono mai dato limiti. Quando ci sarà da decidere seguirò il cuore. Sono andato all’estero una volta e non mi spaventa rifare quella scelta. Le voci di interessamento di grandi club fanno piacere, sono uno stimolo. Ma non seguo troppo il calciomercato, certe situazioni non si concretizzano in fretta».
Sul Sassuolo in Europa nella prossima stagione: «Il Sassuolo è una società ambiziosa, solida. È imprevedibile, non si può sapere dove potrà arrivare. È una sorpresa»
Sul ritrovare lo spirito degli Europei: «Non so dire quale fosse lo spirito di quella squadra perché non c’ero. Ma se lo dice il C.T. c’è da credergli».
Sul perché non è arrivato subito in Serie A: «Evidentemente non ero pronto e ho fatto un percorso e cui ci ho messo qualche stagione in più a maturare».
Scamacca sul suo punto di forza: «Il tiro, anche di testa me la cavo, ma non è che ho fatto tanti gol».
Sul difensore che l'ha fatto dannare di più: «Quest’anno Gleison Bremer del Torino».
Sul portiere che gliele ha prese tutte: «No, dico che il più forte è Andrea Consigli, uno dei pochissimi italiani tra le prime dieci squadre in classifica».
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