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PARIS - NOVEMBER 20 : Yugoslavia coach Dejan Savicevic watches play from the sidelines during the international friendly match between France and Yugoslavia held on November 20, 2002 at Stade de France in Paris, France. France won the match 3-0. (Photo by Shaun Botterill/Getty Images)
Dejan Savicevic ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato della sua esperienza al Milan. L'ex trequartista rossonero ha raccontato alcune curiosità sul suo arrivo nella squadra rossonera, dall'inizio difficile al primo gol.
L'esperienza rossonera: "Ho fatto cose buone, altre meno. Il Milan mi ha dato molto, io forse potevo fare di più. Mi dispiace per la finale di Vienna del 1995. Mi ero infortunato, magari giocavo contro l'Ajax e vincevamo. Chissà...".
L'arrivo al Milan: "L'inizio è stato complicato. Un anno e mezzo, ero in difficoltà, volevo ritornare a casa. Non giocavo, avevo anche qualche problema fisico e poi davanti c'erano tre giganti: Gullit, Van Basten e Rijkaard... Stavo male. Problemi con la lingua, la città, il cibo. I nuovi compagni e il campionato diverso. Io ero alla Stella Rossa, avevo vinto una Coppa dei Campioni. Dovevo andare alla Juve, poi alla Roma, poi al Monaco in Francia. Ma ho scelto il Milan, è venuto il ds Ariedo Braida e abbiamo fatto in fretta. Ho accettato, poi a Milanello mi sono venuti i dubbi...".
Se è vero, come ha detto Berlusconi, che a convincerlo a rimanere sono stati lui e Boban: "Sì, Zvone mi ha aiutato molto. Mi diceva: 'Dejan, non fare lo scemo, tu sei il più forte di tutti, non puoi scappare. Vedrai, giochi e spacchi tutto'. Se mi ricordo la prima partita, Pescara-Milan 4-5? Certo che la ricordo. Anche i gol. Il primo l'ha segnato Allegri, poi ha pareggiato Maldini, poi ne ha fatti un sacco Van Basten. Sai, Marco ne faceva tre o quattro per volta".
Il suo primo gol rossonero: "Contro il Genoa a San Siro, al mio primo anno, alla fine del girone di andata. Dovevamo farne minimo sei, abbiamo vinto solo su rigore. L'ho segnato io a dieci minuti dalla fine. Veramente doveva tirarlo Boban, ma Rijkaard l'ha preso per un braccio, l'ha tirato via e gli ha detto: 'Zvone vieni, lascia che tiri lui, tu sei stanco'. Pensa se lo sbagliavo...".
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