Il campo di San Siro rappresenta un vero ostacolo per Milan e Inter. Ultimamente le due squadre sono chiamate a giocare su un campo che è un vero disastro. Visibili ad occhio nudo sono le numerose zolle, le buche molto profonde, l’erba diradata e il fango ovunque. Il campo del Meazza si presenta pieno di macchie marroni, ma soprattutto è pericoloso. In tanti sostengono infatti che la causa dei molti infortuni verificatesi in questi mesi sia collegata al terreno di gioco. Recentemente sia Tomori che Correa si sono fatti male a San Siro e dovranno rimanere fuori a lungo. Dimostrare una correlazione tra le condizioni del campo e gli infortuni è ovviamente impossibile, ma certo è che le buche non aiutano le due squadre.
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San Siro, il campo è il vero rivale di Milan e Inter. Si pensa alla rizollatura
Il campo di San Siro è il vero rivale delle due squadre milanesi. L’ipotesi è di fare una rizollatura durante la prossima sosta.
Come riporta il Corriere della Sera, la situazione è destinata a peggiorare dal momento che nel fine settimana Inter e Milan giocheranno entrambe in casa a un solo giorno di distanza. Iniziano sabato i nerazzurri con la gara contro il Venezia e seguono i rossoneri domenica con il big match contro la Juventus. Sono tante le denunce arrivate negli ultimi mesi, a partire da Klopp che a dicembre disse: “San Siro è stupendo, ma merita un campo migliore”. Dello stesso pensiero è anche Pioli, che pochi giorni fa ha ribadito: “Spero dopo la sosta di avere a disposizione un campo più pulito, dove scorre la palla veloce”. Alle denunce si aggiunge quella di Inzaghi, arrivata nel post partita di Coppa Italia: “Da un mese e mezzo noi e il Milan abbiamo questo problema. Si fatica a giocare così. Un qualche intervento andrà fatto”.
Giovanni Castelli, agronomo della Lega Calcio e responsabile del terreno di San Siro dal 1990, spiega: “L’unica vera soluzione è il riposo. Si gioca troppo, il prato non riesce a recuperare nonostante la manutenzione. Capisco che i calendari siano intasati e ci sia poco spazio, ma almeno le soste vanno rispettate. Ne va del gioco e della salute. Faremo tutto ciò che possiamo, usando le migliori tecnologie: lampade fotosintetizzanti, serrette, drenaggio forzato, riscaldamento del terreno costante a 16° C. La situazione non è comunque nulla in confronto a prima del 2000, quando il campo veniva rifatto dieci volte a stagione”. Si sta pensando di fare una rizollatura completa durante la sosta, ma non sarà semplice: ci sono pochi giorni a disposizione e il rischio è che l’erba non attecchisca.
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