Lazar Samardzic, centrocampista offensivo dell'Udinese, classe 2002, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, alcune tra le sue dichiarazioni più interessanti.
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Samardzic: ” A 17 anni rifiutai il Milan per il Lipsia, era ad un ora da casa”
Sui due gol segnati di fila: "Mi inserisco e tiro. Nasco trequartista, sono sempre stato un numero 10. Ma qui all’Udinese quel ruolo non esiste perché si gioca col 3-5-2 e mi sto adattando a fare la mezzala".
Sull'Hertha Berlino: "La squadra del mio cuore. Un giorno, magari, chiuderò la carriera a casa. Io abito fuori dal centro di Berlino, ma nel giardino di casa ho una porta che è stata la mia fortuna. Da bambino ho giocato con quella, anche con mio padre che è stato attaccante nelle serie minori. Ora la porta è rotta".
Sul suo rifiuto al Milan quando aveva 17 anni: "Venimmo a Milano con tutta la famiglia. Parlammo con Paolo Maldini, ma non me la sono sentita di fare un’esperienza in una grande città in quel momento. Il Barcellona venne a casa mia, invece. Con Patrick Kluivert. Ma scelsi il Lipsia, era a un’ora da casa. Ed è stata una buona scelta".
Sulla scuola fatta con Julian Nagelsmann, oggi al Bayern Monaco: "Ho giocato poco perché avevo davanti gente fortissima. Ma da lui si impara. È uno che ha in testa soltanto il calcio. Fa tanta tattica e tanto video. Ma è pure uno che ti parla. È stato importante. E il Lipsia è un modello di organizzazione, c’è tutto ad alti livelli. Anche qui all'Udinese le strutture sono super".
Sul suo modello da bambino: "Da bambino impazzivo per Mesut Özil, ora ovviamente per il più forte: Kevin De Bruyne. Ce l’ho anche nella mia personale squadra di FIFA dove sono praticamente imbattibile. Anche per il nostro portiere Marco Silvestri che è bravo".
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