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Sacchi: “Portarmi al Milan richiedeva coraggio. Berlusconi ha stravolto…”

Arrigo Sacchi ha ricordato in un’intervista il suo arrivo al Milan per volere di Berlusconi. Queste le sue dichiarazioni

Questa sera il Milan sarà impegnato nella sfida contro il Monza, valida per il primo Trofeo Berlusconi. Proprio dell’ex presidente rossonero ha parlato Arrigo Sacchi ai microfoni de Il Giornale. L'ex allenatore meneghino ha ricordato il momento della sua firma con il Milan: "Quando mi chiamarono ad Arcore per il primo contratto, io fui sincero. Dissi: o siete dei geni o siete dei pazzi e firmai. Ci voleva un coraggio incredibile per andare a Parma e scegliere, dopo Liedholm, un allenatore che non era mai stato in serie A. Perciò sulle prime pensarono tutti che fossimo due sognatori".

Sull'importanza di Berlusconi per il calcio italiano: "Per rendere l'idea è meglio ricorrere a una metafora: Berlusconi è stato una slavina precipitata in un piccolo stagno. Ha stravolto antiche abitudini, vizi e pigrizie presentando idee nuove che erano il frutto di coraggio, entusiasmo, generosità e competenza”.

Ha portato una rivoluzione in Italia: “Posso dire con convinzione che ha dato vita al rinascimento calcistico italiano. A conferma cito un solo dato: dal maggio del 1989, data in cui il mio Milan vinse la coppa dei Campioni a Barcellona, al 1999, i club italiani hanno totalizzato qualcosa come 16 coppe internazionali. La Nazionale italiana poi ha centrato il 3° posto nel '90 e un'altra volta la finale nel '94, persa ai rigori con il Brasile. Insomma con la sua novità Berlusconi ha svegliato un po' tutti".