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FERRARA, ITALY - SEPTEMBER 23: Arrigo Sacchi former coach of Italian National team attends the Serie A match between Spal and SSC Napoli at Stadio Paolo Mazza on September 23, 2017 in Ferrara, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)
In un editoriale sulle colonne della Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi ha parlato dell’Euroderby di ritorno contro l’Inter questa sera: la rimonta è possibile? Quali sono i difetti dell’Inter? Su cosa dovrebbe puntare il Milan?.
“Soltanto i treni hanno la strada segnata”: Sacchi e la possibile rimonta
“Soltanto i treni hanno la strada segnata: corrono su e giù per i binari e non c’è verso di spostarli. Ma noi uomini il destino lo abbiamo nelle nostre mani, nei nostri piedi, nelle nostre teste, e quindi, trasferendo il discorso sul prato dove oltretutto rimbalza un pallone, non ci può essere un risultato già scritto: nulla è mai finito fino a che l’arbitro non fischia tre volte, tutto è sempre in divenire. E così sarà anche la semifinale di ritorno tra Inter e Milan. So bene che l’Inter è in netto vantaggio, perché ha vinto 2-0 all’andata, però non sarebbe la prima volta che nel calcio succedono clamorose rimonte: stiamo con gli occhi ben aperti e godiamoci lo spettacolo, augurandoci che lo spettacolo ci sia”.
Sacchi sui difetti dell’Inter
“Alla vigilia, vi sono alcune certezze che vanno evidenziate. La prima: l’Inter sta attraversando un ottimo momento di forma atletica. La seconda: possiede qualità individuali superiori a quelle dell’avversario. La terza: ha una maggiore esperienza. Verrebbe da concludere che non ci sarà partita, e invece no, perché anche i nerazzurri hanno qualche difetto ed è su questi difetti che il Milan dovrà lavorare. Innanzitutto i ragazzi di Inzaghi fanno pochissimo pressing e concedono spazio a chi li attacca. Non sempre, nei momenti di difficoltà, hanno dimostrato di essere una squadra compatta che si aggrappa alle proprie conoscenze per uscire dal buio. Certo, se le si regalano gol come ha fatto il Milan all’andata, allora si trova un’autostrada davanti e senza neanche pagare il pedaggio… Inzaghi ha recuperato giocatori importanti come Lukaku e Brozovic, ha puntato su un terzetto difensivo tutto italiano con Darmian, Acerbi e Bastoni, che sta dando prova di affidabilità, Barella sta bene, Calhanoglu pure. Questi sono valori che vanno messi sulla bilancia quando si pesa la sfida, senza dimenticare che il successo dell’andata ha dato una fondamentale spinta psicologica”.
“Da ciò si evince che il Milan deve compiere un’autentica impresa. Tante volte, negli ultimi giorni, mi hanno fermato per strada e mi hanno chiesto: «Lei che cosa farebbe se fosse sulla panchina del Milan?». Ve lo dico subito. Io punterei tutto sul pressing. Non si deve dare spazio all’Inter, perché sarebbe come suicidarsi. La squadra di Inzaghi, se aggredita, può andare in difficoltà. E se in fase difensiva ci si deve basare sul pressing, in fase offensiva si deve puntare sulle ripartenze e sugli attacchi negli spazi. Tuttavia, per riuscire a fare questo, è necessario che il Milan sia completamente diverso da quello dell’andata. Servono aggressività e compattezza, serve un approccio rabbioso alla partita, la squadra dev’essere sempre corta perché così tutti sono vicini, si aiutano, stimolano la sinergia tra i reparti e nessuno si sente mai solo sul campo: c’è sempre un compagno che può darti una mano, che può risolverti un problema. Questo vuol dire giocare in modo collettivo”.
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