- Ultime notizie
- News Milan
- Rassegna
- Calciomercato
- Calciomercato Milan
- Pagelle
- Serie A News
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
news milan
Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan
“Vittoria meritata da parte dell’Inter, ma la punizione per il Milan è eccessiva” non ha dubbi Arrigo Sacchi ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in merito al derby di ieri sera tra i rossoneri e nerazzurri e, aggiunge: “Le squadre devono essere dei collettivi, devono muoversi in trenta metri, essere unite, compatte. Al giorno d’oggi, se vuoi vincere la livello internazionale, bisogna fare così”.
Ecco l'intervista completa a la rosea dell'ex c.t. dell'Italia
L’Inter ha costruito il successo sul gol iniziale di Lautaro - “Esatto, ha aperto subito la partita con un bel gol di Lautaro e poi ha puntato sul contropiede. Ma a proposito del primo gol di Lautaro, chi lo marcava? Il Milan è stato troppo disattento e la dimostrazione si è avuta anche in occasione del raddoppio”.
Nel primo tempo si sono viste le squadre allungarsi in modo impressionante - “A un certo punto, dico la verità, mi sembrava una partita tra scapoli e ammogliati. Con queste modalità l’Inter è avvantaggiata rispetto al Milan, perché può sfruttare la maggiore qualità tecnica e la maggiore esperienza. Il Milan, soltanto se è compatto, se gioca di squadra, come un vero collettivo, può dire la sua. Altrimenti non c’è il pressing, non c’è l’organizzazione, non c’è la sinergia tra i reparti e tra i singoli. Se i rossoneri sono sparpagliati per il campo, mostrano tutti i loro limiti”.
Che cosa ha mancato al Milan? - “La compattezza. Il Milan riesce a ottenere risultati quando è un collettivo, quando tutti i giocatori si muovono collegati tra loro, in sincronia. Le distanze sono fondamentali, vanno rispettate: se non ci sono, i singoli se ne vanno soli soletti per il campo e non c’è più la squadra. Questo è il problema”.
Che cosa le è piaciuto di più dell’Inter? - “A livello tecnico e di esperienza tra i nerazzurri e i rossoneri non c’è partita. L’Inter è una grande squadra ed è sicuramente più vicina del Milan a raggiungere livelli europei, anche grazie agli investimenti fatti. Però anche i nerazzurri devono migliorare e diventare un collettivo: gli attaccanti hanno l’obbligo di difendere e i difensori devono appoggiare la costruzione dell’azione. Soltanto in questo modo si può raggiungere traguardi importanti”.
I giocatori che l’hanno impressionata di più? - “Dire Lautaro è scontato. Ma a me sono piaciuti moltissimo anche Brozovic, sempre abile nel dirigere il gioco, e Perisic che va davvero forte come un treno”.
Nel Milan ci si aspettava di più da Leao e, probabilmente, anche da Giroud. È d’accordo? - “Leao è un ragazzo. Diciamo che non ti esalta per l’impegno, però ha grandi qualità e ha ampi margini di miglioramento. Tocca a lui prendersi il futuro, lavorando sodo e con impegno ogni giorno. Giroud è stato servito poco, ma in generale, lo ripeto, il Milan stupisce quando gioca da squadra. Con l’Inter, invece, ho visto tanti singoli sparsi per il campo”.
Questo risultato può condizionare anche la volata-scudetto? - “Non credo. Il successo darà forza all’Inter, che però si era già ripresa dopo il periodo negativo. Non penso che la sconfitta possa influire sul morale del Milan: i rossoneri hanno il dovere di credere nelle loro qualità, nel loro spirito di sacrificio e nel loro entusiasmo. Sono giovani, e quando si è giovani le batoste si superano in fretta. L’importante, però, è che tornino a essere compatti e uniti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA