Ogni appassionato di calcio conosce il nome diIbrahimovic. L’attaccante è considerato uno dei calciatori più forti e completi della sua generazione. Lo sa bene Zlatan, che non ha mai nascosto le sue qualità. Sa di essere forte e lo grida al mondo. In molte occasioni ha dichiarato di essere inarrivabile e lo ha fatto anche nel suo nuovo libro “Adrenalina”.
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Milan, retroscena Ibrahimovic allo United: “Sono il migliore al mondo”
Nel suo nuovo libro “Adrenalina” Ibrahimovic ha parlato del suo periodo in Inghilterra. Ecco un simpatico retroscena di quel periodo.
Proprio in un capitolo del libro ha parlato del suo periodo al Manchester United e ha rivelato un curioso retroscena. Il numero 11 rossonero ha raccontato: “Tutti pensano allo United come a un top club, uno dei più ricchi e potenti del mondo e visto dall’esterno mi sembrava così. Una volta lì invece ho trovato una mentalità piccola e chiusa. Un giorno ero in hotel con la squadra prima di una partita. Avevo sete così ho aperto il mini-bar e ho preso un succo di frutta. Abbiamo giocato e poi siamo andati a casa. Passò del tempo. Arriva la mia busta paga. Di solito non la guardo. Lo faccio solo alla fine della stagione. Quella volta, non so perché, ero curioso e notai che avevano preso una sterlina dal mio stipendio”.
Continua: “Chiamai il team manager e chiesi come mai. Lui mi rispose: “Era il succo di frutta dal mini-bar”. Stai scherzando? No. Qui, se ordini qualcosa, devi pagarlo. Certo, ma non sono andato in albergo di mia iniziativa. Non ero in vacanza. Era il mio posto di lavoro. Ero lì per il Manchester. Se devo giocare e ho sete, devo bere. Non posso andare in campo disidratato”. Incredibile, una sterlina. Una cosa del genere in Italia non sarebbe mai successa. Questi sono i dettagli che fanno la differenza e guadagnano il rispetto dei giocatori. Ogni giorno, all’ingresso, mi chiedevano di mostrare i miei documenti per entrare nel campo di allenamento. Abbassavo il finestrino e dicevo alla persona al cancello: “Ascolta amico mio, vengo qui ogni giorno da un mese. Sono il miglior giocatore del mondo. Se ancora non mi riconosci, hai sbagliato lavoro”.
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