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Pioli: “L’obiettivo è vincere. E’ arrivata l’ora di fare dei cambiamenti”

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Nel giorno del raduno del Milan, il tecnico rossonero ha parlato nella prima conferenza stampa della stagione, tra addii, mercato e non solo
Redazione Il Milanista

Nel giorno del raduno della squadra a Milanello, Stefano Pioli ha parlato nella prima conferenza stampa della stagione. Ecco tutte le risposte date ai cronisti da parte del tecnico del Milan.

Le prime sensazioni: "C'è emozione, è bello ritornare qui e rivedere tutti. E' importante riprendere a lavorare, solo così si capirà quale percorso seguire".

Nell'ultimo mese ci sono stati dei cambiamenti: "Ci tengo a ringraziare Maldini e Massara, se sono qui è anche grazie a loro. C'è stato un rapporto di stima. Io mi sono sempre sentito al centro del progetto del Milan. Prima parlavo con Paolo e Ricky, ora con Moncada e Furlani. Ho lavorato molto in questo mese. Anche in passato ho parlato con i giocatori che sarebbero potuti arrivare. Il mio lavoro quindi non è cambiato molto. Il nostro è un mercato di idee".

Il suo peso sulle scelte: "Anche prima dicevo cosa serviva, ho sempre partecipato alla costruzione della squadra. Ho grande stima dei miei giocatori, ma credo che sia arrivata l'ora di apportare qualche cambiamento".

L'obiettivo del Milan: "L'obiettivo è sempre ottenere il massimo, essere competitivi in ogni competizione e provare a vincere qualcosa".

La possibile sorpresa: "E' difficile dirlo adesso, il mercato è in continua evoluzione".

In vista della tournée negli USA: "Vorrei tutta la squadra al completo, ma non è possibile. Il mercato è aperto fino al 31 agosto. Da qui alla partenza per gli USA, il 21 luglio, mi aspetto dei movimenti".

Se si sente più solo e meno protetto: "No. Il destino di un allenatore dipende dai risultati. Io mi sono sempre assunto le mie responsabilità e farò ancora così".

I tifosi ci sono sempre: "Continuano a dimostrare che sono unici e i migliori".

Sul centravanti: "Non è giusto andare sul singolo giocatore, ma ci saranno dei cambiamenti. Mancherà Zlatan, quindi la punta è uno degli obiettivi".

Il modulo: "Questa è quasi la mia quinta stagione. Mi sento un architetto di una casa con una struttura solida, ma dove qualche zona andrebbe sistemata per avere qualcosa di meglio. Potrebbero esserci anche novità tattiche per avere maggiori vantaggi. Molto dipenderà anche dalle caratteristiche de giocatori che arriveranno. Con giocatori di qualità e di intelligenza si potranno fare cose nuove".

Il calendario: "Io parto con grande fiducia. Bisogna affrontare tutti gli avversari. Dobbiamo solo pensare a lavorare bene. Dobbiamo sfruttare al meglio i giorni che abbiamo prima dell'inizio della stagione".

Il Milan cerca più giocatori stranieri: "Non è che non vogliamo italiani. Noi cerchiamo giocatori adatti al nostro modo di fare calcio. Se saranno stranieri, sarà perché li riteniamo più adatti. Stiamo parlando di giocatori di alto livello che non avranno bisogno di un lungo periodo di adattamento".

La mancanza di Ibrahimovic e la leadership nello spogliatoio: "Questa squadra, anche grazie a Ibra, è cresciuta. Ma adesso abbiamo giocatori che possono essere dei leader. Siamo più maturi di tre anni fa. Anche questa sarà una sfida, ovvero essere vincenti anche senza di lui. Ibra club manager? Lui è sempre il benvenuto a Milanello. Ho parlato con lui qualche giorno fa, non so ancora quale sarà il suo futuro e anche le scelte del club in questo ruolo".

Il nuovo equilibrio dopo i cambiamenti dirigenziali: "Maldini e Massara sono stati protagonisti, ma è il club che dà continuità al percorso. I giocatori sanno dove sono, che maglia indossiamo e cosa rappresentiamo".

Il rapporto con Cardinale: "L'ho sentito stamattina. Ha fatto l'in bocca al lupo alla squadra e mi ha motivato per la stagione".

La cessione di Tonali: "È una grave perdita dal punto di vista tecnico e bisognerà sostituirlo degnamente. Situazione buona per entrambe le parti, per lui difficile fare qualcosa di diverso".

Le rivali per lo Scudetto: "Gli avversari saranno i soliti. Le griglie le fate voi e negli ultimi due anni non ci avete mai preso... Non conta ora. Sarà un campionato combattuto e difficile".

Non ci sarà la sosta per il Mondiale: "Avere delle settimane tipo è ottimale per tutti. Avere meno turni infrasettimanali è un vantaggio, ma per noi come per gli altri".

I cambiamenti nello staff: "Sono usciti Roma e Betti, c'è ancora un posto e presto verrà riempito".

I nuovi: "Loftus-Cheek e Romero sono molto motivati, vogliono dare molto a questa squadra. Una della caratteristiche migliori che possiamo cercare, al di là della qualità tecnica, sono le motivazioni".

I colloqui con Chukwueze e Reijnders: "Io parlo male un po' tutte le lingue, ma cerco e spero di farmi capire".

La tipologia di giocatori nel mirino: "Velocità e uno contro uno per l'esterno destro. Centrocampisti con caratteristiche differenti tra loro".

Su Kalulu e la difesa: "Gli ho fatto un po' di confusione. Partirà come centrale, ma, nel caso servisse, potrà fare anche il terzino. Se non ci saranno partenze, credo che resteremo così".

Il rapporto con Maldini: "Abbiamo un grande rapporto di fiducia e rispetto. Non sono mancate le discussioni, più nell'anno dello scudetto che l'anno scorso. Credo sia normale tra dt e allenatore. Su alcune situazioni non eravamo sulla stessa linea, ma non sono mai mancati stima e rispetto".

La paura dell'esonero: "Se uno lo teme, viene esonerato. Conosco i rischi del mestiere".

La scomparsa di Berlusconi: "Ho saputo della notizia che ero sull'aereo per le Maldive. In questi anni al Milan, Berlusconi mi ha chiamato spesso. L'ultima volta pochi giorni prima della sua scomparsa. Ha sempre avuto un'amore incredibile per il Milan. Tutti i milanisti hanno perso un punto di riferimento. Ho parlato con Galliani. Siamo contenti di partecipare al trofeo Silvio Berlusconi".

Sul possibile nuovo ruolo per Baresi: "Non so se sarà così. Franco è il Milan e ha già una carica nel club: la sua esperienza può far comodo a tutti".