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Stefano Pioli, allenatore del Milan
In occasione di un evento speciale con BMW, Automotive Partner e Premium Partner dei rossoneri, mister Stefano Pioli ha concesso un’intervista “insolita”: una bella chiacchierata a bordo di una BMW nel tragitto che da Casa Milan porta a Milanello. Queste le sue dichiarazioni:
SUL RAPPORTO CON MILANO - “Milano è una bella città, moderna, viva, all’avanguardia. Zone preferite? Mi piace molto camminare, alla sera esco a cena con mia moglie e ci piace andare nella zona centro a piedi”.
Nel tuo calcio prendi qualcosa dal basket? “Io sono amante dello sport ad alto livello di qualsiasi genere. Ad alti livelli si può prendere sempre qualcosa a livello di motivazione o anche a livello tecnico. Qualcosina ho provato a portarlo dal basket ma sono due sport molto diversi. Però magari sulle palle inattive qualcosa possiamo averlo portato via”.
SUL RAPPORTO CONN ALTRI SPORT - “Il tennis. Berrettini mi ha entusiasmato, ma anche Sonego come Musetti, Sinner, Fognini. Abbiamo tennisti di alto livello. Quest’estate c’è stato il binomio dell’Italia agli Europei con Berrettini, secondo me hanno trasmesso la faccia bella dell’Italia. Al di là dell’aspetto tecnico tattico in cui sicuramente Mancini ha fatto molto bene io ho apprezzato come i giocatori si guardavano tra di loro e come guardavano Mancini, e lo sguardo di Berrettini così determinato ma anche sereno. È un’estate che dal punto di vista sportivo ci ha regalato emozioni ed atteggiamenti positivi, ne avevamo bisogno. Non è stato solo un aspetto calcistico, c’è stata un’empatia tra di loro che ci ha coinvolto tutti. Avevamo bisogno di festeggiare insieme dopo tanti mesi chiusi in casa. Tutti abbiamo sofferto per questa pandemia”.
E CON I COLLEGHI... - “Tutti partiamo con ambizioni molto grandi, ma possiamo ottenerle solo se noi stessi ci mettiamo a disposizione del gruppo. Se riusciamo a rinunciare a qualcosa per noi stessi e metterlo a disposizione del gruppo allora abbiamo grandi possibilità di ottenere quello che vogliamo e anche di più. In ogni partita c’è un momento in cui devi soffrire e aiutare il compagno, e se non sei così generoso e non ti senti di appartenere ad un gruppo poi l’obiettivo viene meno. Se fai mezzo metro in meno, se fai una corsa in meno, se dici una parola in meno poi lo paghi. Adesso il limite tra vincere e perdere una partita è davvero sottile, se ci metti qualcosa in più hai possibilità di vincere”.
STILE E FAMIGLIA MILAN - “Io devo dire che lo stile Milan e il senso di appartenenza che respiriamo e viviamo tutti i giorni a Milanello è ormai dentro di noi. È vero che va sempre coltivato, stimolato, riacceso, ma c’è sempre questa forza e spirito di gruppo, anche vedendo i nuovi ragazzi: Giroud, Maignan… Sono tutti ragazzi che hanno valori importanti e sono persone di spessore. Poi chiaramente non si può avere solamente belle persone e giocatori normali, noi dobbiamo abbinare certi valori morali a qualità tecniche sempre importanti. È presto per dire dove possiamo arrivare, l’importante è essere ambiziosi. Dobbiamo esserlo, sapendo che le difficoltà ci saranno, ma se hai grandi ambizioni gli ostacoli puoi superarli. Credo che questo gruppo abbia una grande voglia di far bene e di rendere onore alla maglia che indossiamo”.
SUL CASO IVAN GAZIDIS - “Sono rimasto impressionato dalla sua serenità, la sua forza sarà anche la nostra forza. Vederlo così determinato, sereno e convinto di poter affrontare questa battaglia e di poterla vincere ci sta dando un’emozione che sentiamo. Tutto il mondo del Milan è con Ivan perché è uno di noi e noi siamo una famiglia, sa che adesso stiamo pensando a lui. Forza Ivan!”.
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