Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto il giornalista de Il Corriere dello SeraCarlos Passerini ecco le sue parole:
news milan
Passerini: “Se il Milan gioca come mette tutti in difficoltà”
Ecco l'analisi sul Milan di Carlos Passerini ai microfoni di MilanNews.it
Sulla sconfitta di Anfield - "Una sconfitta è una sconfitta, ma da Liverpool il Milan torna con diverse considerazioni positive delle quali deve fare tesoro. I rossoneri hanno capito di poterci stare, di potersela giocare in un torneo che è tutta un'altra cosa rispetto alla Serie A. È, però, una sconfitta, vale 0 punti, ed è chiaro che qualcosa in più bisogna fare; il Milan ha certamente avuto la sfortuna di giocare la prima partita di un girone tremendo contro la squadra peggiore da affrontare, ma ha capito che nella Champions ci si può stare".
"La squadra contro il Liverpool ha capito tutto quanto della Champions": ha ragione Ibrahimovic? - "Al Milan è toccato l'inferno alla prima giornata. Ha ragione Ibra: il Milan ha iniziato a capire tutto ciò che c'è da capire della Champions, a cominciare dal fatto che il livello degli avversari sia molto più alto rispetto al campionato. Però ieri ha resistito, ha ripreso la partita e questa è una lezione; magari con un attimino di attenzione in più avrebbe trovato il pareggio - che non avrebbe rubato - anche se il Liverpool ha meritato la vittoria. Il Milan in 90 minuti ha visto tutto ciò che è la Champions".
Notizie assolutamente positive sono arrivate da Maignan - "Sicuramente non sta facendo rimpiangere Donnarumma. È un po' più istintivo rispetto a lui: è un'idea di portiere diversa dal suo predecessore. C'è qualcosina su cui può ancora migliorare e i preparatori del Milan sono molto bravi in questo senso. Ha tutto per migliorare: il Milan è in buone mani per davvero".
Buonissime indicazioni sono arrivate anche da Rebic. Può essere l'anno della svolta nella carriera del croato? - "Rebic ha qualità enormi, a me piace moltissimo. Ha, però, nella mancanza di continuità il suo difetto principale; lui non può permettersi di giocare 10 partite alla grande in un anno... È un giocatore dal quale è lecito attendersi tanto. Può essere l'anno buono? Sì, non è più un ragazzino; questo Milan sta crescendo come squadra e anche un singolo come Rebic potrebbe riuscire a sfruttare questa crescita collettiva. Ho delle buone sensazioni, anche per ciò che mi è stato raccontato dal punto di vista dell'atteggiamento nello spogliatoio e dell'approccio alla partita".
Restiamo sul numero 12: titolare Rebic o Giroud contro la Juventus? - "È una questione d'impostazione tattica che sarà molto diversa rispetto a quella contro il Liverpool. Domenica forse potrebbe aver senso mettere Giroud: è più fresco, ha giocato meno minuti a Liverpool e ti dà una fisicità diversa davanti; con Rebic c'è più rapidità, ma siccome con la Juve il match potrebbe essere un po' più bloccato, la capacità di Giroud di fare reparto da solo e le sue abilità di testa potrebbero essere utili. È evidente, comunque, che giocheranno entrambi nel corso della gara".
Juventus-Milan: gara bloccata ed equilibrata? - "Eccome. Il Milan ha dimostrato contro il Liverpool e una volta di più di star crescendo in maniera significativa, che continua a migliorare grazie al lavoro di Pioli e della società; il mercato è stato estremamente positivo. Contro la Juve l'anno scorso si è vinto in maniera netta, perché quest'anno il Milan non dovrebbe riuscirci?! In campionato la Juve sta facendo molto fatica e certamente i bianconeri non possono permettersi di lasciare altri punti, ma quando il Milan gioca come sa può mettere in difficoltà qualsiasi avversario".
Il risultato di Juventus-Milan potrebbe in qualche modo condizionare i giudizi sulla lotta Scudetto? - "È presto per parlare di Scudetto. La Juve non è certamente tagliata fuori, il Milan non lo sarebbe assolutamente in caso di risultato negativo domenica. Il Milan giocherà 7 partite partendo da quella contro la Lazio ed è chiaro che vincerle tutte è complicato... I rossoneri devono continuare col loro progetto di crescita - che è già andato abbastanza lontano - e non devono ragionare troppo su obiettivi netti, ma sapendo di avere i mezzi di poter lottare per qualunque cosa. Poi sei il Milan e se sei in testa al campionato è normale puntare in alto, ma è anche così che si cresce; ad un certo punto diventi il nemico numero 1 di tutti. Se sei il Milan a fari spenti non puoi andare e inevitabilmente hai il dovere di giocare per vincere anche se vai a Liverpool; per questo non puoi festeggiare di aver perso 3-2... La fase difficile è alle spalle: quest'anno c'è una rosa di qualità, completa, ricca per potersela giocare in tutti i campi e campionati".
© RIPRODUZIONE RISERVATA