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Il 26 giugno del lontano 1968, in un anno di rivolte e rivoluzioni, nella città di Milano nasce quello che da lì a poco sarà ricordato come uno dei migliori calciatori della storia e della storia del Milan: Paolo Maldini. Il '68 fu anche l'anno di una delle edizioni delle Olimpiadi più significative di ogni epoca. Quelle in scena a Città del Messico, in cui lo sport dimostra, per la prima volta - nel gesto di Smith e Carlos contro il razzismo - che gioca un ruolo più ampio di ciò che si potesse pensare fino a quel momento. Un messaggio chiaro che evidenzia i valori di una disciplina spesso confinata ad una concezione lontana dalla realtà.
Valori che Paolo Maldini ha incarnato per 31 anni da calciatore tra giovanili e prima squadra, continuando ad essere un esempio anche dietro la scrivania di Milanello. Non diremmo eresie se lo annoveriamo, almeno, tra i tre difensori centrali più forti della storia del calcio. Leadership, sportività e un punto di riferimento per tutti hanno fatto di lui uno dei calciatori simbolo di una delle squadre più titolate e più forti di sempre. Un personaggio che i più nostalgici potrebbero definire come uno che appartiene al calcio di un tempo e che oggi è quasi impossibile riscontrare nel contesto attuale.
Una carriera da vincente assoluto in cui figurano: 7 Scudetti, 5 Champions League, 5 Supercoppe Europee, 5 Supercoppe italiane, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club, 1 Coppa Italia. Insomma, un palmares che in pochi possono vantare. Un palmares al quale si aggiunge anche il primo titolo vinto da ex calciatore: lo Scudetto sollevato poco più di un mese fa nel cielo di Reggio Emilia. Anche su questo si potrebbero spendere un'infinità di parole ma basterebbe soltanto guardare di poco al passato. Maldini è nella dirigenza rossonera da sole tre stagioni e la gestione rivedibile di Yonghong Li è ormai un vecchio e lontano ricordo.
Oggi è giusto è giusto prendersi un momento per celebrare quello che Maldini ha dato allo sport italiano e quello che i tifosi di tutto il mondo hanno restituito lui con ammirazione, rispetto e applausi. 54 candeline di una carriera all'insegna dei valori.
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