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Pancaro: “Il Milan lotterà per lo scudetto. Domenica il match si decide così”

01 April 2001:  (L-R) Alessandro Nesta and Giuseppe Pancaro of Lazio facing Andriy Shevchenko and Oliver Bierhoff of Milan during the Serie A 24th Round League match between Milan and Lazio played at the San Siro Stadium Milan. DIGITAL CAMERA Mandatory Credit: Grazia Neri/ALLSPORT

Ecco le parole di Pippo Pancaro ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in vista di Milan-Lazio, big match della 3a giornata di Serie A

Redazione Il Milanista

"Pioli ha proseguito il lavoro dell’anno scorso, Sarri ha cambiato tutto. Il cuore è diviso, ho giocato in due squadre di campioni. Ogni partita era una lotta". Inizia così l'intervista di Pippo Pancaro, doppio ex di Milan e Lazio, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole in vista del big match di domenica pomeriggio

Pioli e Sarri lotteranno per lo scudetto? - "Il Milan sì, la Lazio dipende. Maurizio è l’uomo giusto per la rivoluzione, ma gli serve tempo. Anche se la qualità non si discute".

Soprattutto in mezzo al campo - "Luis Alberto, Leiva e Milinkovic-Savic, che dire? Forse i biancocelesti hanno il centrocampo più forte d’Italia. Non tanto come singoli, quanto per come si sposano tra loro. Si incastrano alla perfezione".

Nel Milan c’è Tonali, sarà il suo anno? - "Credo di sì. Un paio di stagioni fa andai a vedere un allenamento dell’U21 azzurra del mio amico Di Biagio. Sandro mi impressionò, era il più giovane di tutti, anche se con Pirlo non c’è nessuna somiglianza. Giocano nello stesso ruolo, sì, ma le qualità sono molto diverse".

Un giudizio al mercato del Milan? - "Nonostante due addii pesanti come Calhanoglu e Donnarumma, il portiere più forte d’Europa ne esce rafforzato. Va fatto un applauso a Maldini: ha inciso molto sulle scelte, ridando valore a una mentalità che si era persa. Non importa chi sei o cosa hai fatto, il Milan viene prima di tutto".

 Franck Kessie

Ora rischia di perdere anche Kessié - "Ovviamente spero rinnovi, è un pilastro del centrocampo, ma ripeto quanto detto: il Milan viene prima dei singoli, e in questo la società sta lavorando in modo egregio. Ha rimesso il club al centro della scena. È una politica che merita rispetto".

Theo ha esordito con la Francia - "È uno dei terzini sinistri più forti del mondo, l’oro del Milan e adesso anche di Deschamps. Del resto ha imparato da Paolo, il migliore…".

Capitolo Immobile: che idea si è fatto delle critiche verso di lui? - "Ingiuste e incomprensibili. Ha vinto la Scarpa d’oro, segnato gol a raffica, ogni campionato fa 20 reti. Il suo valore non si discute".

Dove si decide Milan-Lazio? - "In ripartenza. Sono due squadre letali in contropiede".

Vent’anni fa, ai suoi tempi, erano battaglie - "Ricordo un Lazio-Milan all’Olimpico, l’anno dello scudetto (ottobre 1999, ndr). Finì 4-4. Veron fece una partita incredibile, colpi da artista del calcio, mentre Sheva ci punì con una tripletta. Era pieno di campioni. Salas, Nesta, Boksic, Simeone. E ancora Serginho, Weah, Albertini, Maldini. Che tempi…".