MILANO - Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto il giornalista della testata norvegese Verdens Gang Arilas Ould-Saada per parlare del giovane rossonero Jens-Petter Hauge. Ecco le sue parole:
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Ould-Saada: “Hauge deve lavorare tanto tatticamente” E sul futuro…
Ecco le parole del giornalista su Hauge
Come valuta la stagione di Hauge fin qui? È partito alla grande e poi ha avuto un calo, ha giocato poco nel 2021... - "Prima di tutto, credo che sia importante ricordare che lasciare il Bodo/Glimt per il Milan è un incredibile salto in avanti, per questa ragione non deve sorprendere che abbia avuto degli alti e bassi. Il suo impatto immediato è stato una sorpresa per tutti, sia in Norvegia, sia al Milan, ma ha fatto ricredere molte persone durante la sua carriera. Questo dimostra le sue qualità, la sua mentalità incredibile e soprattutto dimostra che non ha paura. Tuttavia, credo che abbia fatto capire, anche nelle partite dove ha segnato, che ha bisogno di lavorare tanto tatticamente, difensivamente e nelle fasi iniziali di gioco. Mi ricordo che parlando con le persone del club quando il clamore nei suoi confronti era al massimo, loro dissero che aveva bisogno di lavorare in certi aspetti del gioco. In aggiunta a questo, Hauge non ha avuto una sosta dal calcio dall'inizio della stagione in Norvegia nel 2020, per tale ragione l'usura fisica può essere stata un fattore".
Hauge ha segnato solo un gol in meno di Rebic e Leao, i suoi cosiddetti competitor per il ruolo, secondo lei avrebbe dovuto giocare un po' di più? - "Avendo visto cosa può fare nei momenti decisivi, ovviamente avrei voluto vederlo di più in campo in questi ultimi mesi. Sono sicuro che per lui l'esclusione dall'Europa League è stato un duro colpo, oltre ad essere stata un'enorme delusione per i tifosi norvegesi che lo avevano visto fiorire nel corso della fase a gironi. In ogni caso, è importante ricordare che ha giocato molto più del previsto all'inizio della stagione, quindi mi aspettavo che sarebbe arrivato un periodo più complicato. Speriamo che il suo gol contro la Sampdoria gli porti più minuti. Adesso deve dimostrare di essere qualcosa in più che un cambio a gara in corso".
In Norvegia si parla ancora di Hauge con gli stessi termini degli scorsi mesi? - "L'attenzione per Hauge è stata massima a dicembre, dopo che ha svoltato in rossonero. Ha rappresentato un'affascinante storia di successo per i norvegesi, così come è stato per Erling Haaland. Tuttavia, negli ultimi mesi, a causa del poco impiego al Milan, Haaland e Odegaard hanno dominato i media nazionali. Non ha giocato molto nelle gare della Nazionale ed è stato criticato da Stale Solbakken, ma ci accorgiamo che ogni volta che scriviamo di lui, l'interesse è enorme. È ancora considerato come un giovane esaltante, ma la gente vuole vederlo giocare di più".
Pensa che debba restare al Milan anche nel 2021/22 o per lui sarebbe meglio andare a giocare in prestito? - "Le prossime settimane saranno molto importanti. So che Hauge si siederà insieme al club alla fine della stagione per valutare la sua posizione. E' normale che il minutaggio possa variare nella prima stagione, ma adesso ha bisogno di un messaggio onesto e chiaro da parte del club. Se dovessero garantirgli abbastanza fiducia perché possa giocarsi il posto da titolare con un altro giocatore, credo che debba restare e lottare. Se invece restasse una chiara scelta di ripiego, penso che dovrebbe andare in prestito. Alla sua età, Hauge non può restare in panchina ogni settimana, non è accettabile e so che ci sono molti club che lo vorrebbero come giocatore chiave".
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