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Il pallone ufficiale del campionato di Serie A sul prato di San Siro
Franco Ordine, noto giornalista italiano, nel suo commento per Il Giornale risponde così alla richiesta di aiuti presentata dal calcio italiano al Governo: "Se davvero il premier Draghi dovesse accogliere il grido di dolore del calcio italiano, bisognerebbe comunque applicare al settore, che continua a viaggiare verso gli scogli dei debiti lasciando suonare l'orchestrina di investimenti super e stipendi da mille e una notte, un minimo di regole. La più stringente delle quali dovrebbe essere la più semplice: se accetti i soldi dallo Stato, quindi dai contribuenti, hai l'obbligo di esercitare una virtuosa amministrazione. Che vuol dire rispettare la proporzione tra fatturato e monte-stipendi dei tesserati, evitando scommesse molto rischiose nel tentativo di centrare prestigiosi successi o postdatando il pagamento di operazioni di calciomercato."
Ha successivamente aggiunto :" (...) Amministrazione virtuosa vuol dire infine mettere fine a quella spregiudicata concorrenza secondo la quale talune folle richieste di calciatori e agenti a fine contratto, trovano puntuale soddisfazione nella disponibilità di qualche società rivale. Accadrà mai un tacito accordo del genere? La risposta è scontata".
Le società di calcio italiano vivono da anni sul filo del rasoio. Bilanci costantemente in rosso (con pochissime eccezioni, tra cui Atalanta e Napoli in particolare) affidati alle plusvalenze sullo scambio dei giocatori come unico salvagente ad aggiustare in parte i conti in profondo rosso. Come documenta l’ultimo report annuale della Figc e di Pwc sul calcio italiano professionistico (serie A B e C) nelle ultime 5 annate dal 2014 al 2019, quindi pre-Covid, le perdite cumulate sono state comunque di 1,6 miliardi.
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