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Newcastle-Milan, riavvolgiamo il nastro: la cronaca di ACMilan

Vincere non è bastato per la qualificazione in Champions League, ma vincere permette di aggrapparsi almeno all'Europa League

(fonte:acmilan.com) - Vincere non è bastato per la qualificazione in Champions League, ma vincere permette di aggrapparsi almeno all'Europa League. Il Milan, oggi, non poteva fare di più: ha rimontato e scavalcato il Newcastle2-1 grazie ai gol nella ripresa di Pulisic Chukwueze rispondendo al vantaggio di Joelinton, ma il pareggio (1-1) tra Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain - che accontenta entrambe - ha reso comunque impossibile la qualificazione dalla porta principale, pur arrivando a pari punti (8) del PSG però con una differenza reti negativa nel doppio scontro diretto. In un Gruppo F di ferro, dopo sei giornate, i rossoneri terminano al terzo posto.

Dura da mandare giù una serata in parte dolce e in parte molto amara. Fa male tornare indietro e ricordare i pareggi a inizio girone o il passo falso in casa prima della buona prova del St James' Park, i rimpianti si sprecano ma questo è il calcio. Il Diavolo era a rischio non dipendendo solo da se stesso e alla fine il sorriso rimane a metà. Bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, nel medio periodo una nuova competizione all'orizzonte - il 18 dicembre il sorteggio dei Playoff per raggiungere gli Ottavi - dove poter essere protagonisti e nell'immediato le risposte di una squadra viva. Domenica 17 dicembre alle 12.30 il Diavolo tornerà in campo in Serie A, affrontando il Monza a San Siro.

Newcastle reattivo e combattivo in avvio, al 6' primo pericolo con la punizione alta non di molto di Trippier. Dopo un tentativo velleitario dalla distanza di Schär, al 20' Tomori salva un gol quasi fatto: tocco di Joelinton con Maignan in uscita, provvidenziale Fik in scivolata nel deviare il pallone destinato al tap-in di Almirón nei pressi della riga di porta (vuota). Il Milan fatica a palleggiare e attaccare, anche se al 24' Leão ha una grossa chance ma il destro a giro in piena area termina a lato. Un caso isolato, perché già al 26' Maignan deve bloccare il colpo di testa di Almirón. Il portiere è incolpevole al 33' quando arriva il vantaggio degli inglesi: Miley per Joelinton, collo pieno in controbalzo sotto l'incrocio. La reazione non si vede, la gara si spegne in termini di vivacità fino al riposo.

Inglesi pimpanti anche a inizio ripresa, doppio Wilson e Gordon: tiri in sequenza senza buon esito. Al 59', pareggio improvviso e masticato dopo un'azione sporca: Leão crossa, Tomori svirgola, Giroud appoggia e Pulisic da pochi passi batte Dúbravka. Una scossa, priva però di particolare seguito perché ricrescono in fretta l'avversario: al 67' ci prova Isak, non va; al 69' Guimarães calcia e Maignan compie il miracolo, palla poi sulla traversa. Ancora un legno, stavolta il palo, lo prende Leão al 79' il quale sbaglia la mira in ripartenza. Sembra il segnale della beffa, invece è quello della svolta. I cambi nel finale - Jović, Okafor e Chukwueze - spaccano la gara. All'84' Okafor comanda l'offensiva, supportata da Jović, e serve Chukwueze: mancino morbido e tagliato all'angolino per il sorpasso. In pieno recupero occasionissima pure per Tomori, piatto a colpo sicuro e secondo palo pieno. Triplice fischio: 2-1.


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