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Montella
L'unico ad essere sopravvissuto al passaggio del Milan dalle mani dell'ex Presidente Silvio Berlusconi all'imprenditore cinese Yanghong Li è stato Vincenzo Montella. L'ex tecnico di Fiorentina e Sampdoria aveva convinto l'ex d.g. rossonero Marco Fassone e l'ex d.s. Massimiliano Mirabelli. Un matrimonio durato poco visto che a fine novembre, e dopo un mercato altisonante, non si vedevano miglioramenti. Al posto dell'Aeroplanino, ex attaccante di Roma e Samp, la dirigenza scelse di promuove Gennaro Gattuso, all'epoca allenatore della Primavera. L'esordio di Ringhio sulla panchina del Milan è indimenticabile: il pareggio per 1 a 1 contro il Benevento, che segnò all'ultimo minuto con il portiere Alberto Brignoli. Un ics che regalò i primi punti alle Streghe in Serie A.
Oggi Vincenzo Montella è stato ospitato negli studi RAI, dove ha parlato delle sue esperienze in panchina specificando e sottolineando che non rimpiange le sue scelte. Ecco le sue parole: "Credo che un allenatore debba avere sempre la voglia di mettersi in gioco, rischiare e a me non è mai mancata. Poi certamente ho potuto fare degli errori, ma non solo. Penso a Firenze dove ho lanciato Castrovilli e Vlahovic, ma anche Sottil, che stava crescendo bene, e Ranieri. O al Milan dove ho affidato una maglia da titolare al giovane Locatelli preferendolo a un veterano come Montolivo. Poi ci sta alle volte confrontarsi con realtà che hanno idee diverse, ma non rinnego nulla di quanto fatto in passato. Dove mi sono divertito di più? A Catania a inizio carriera dove ho trovato una squadra, costruita da Lo Monaco, che si adattava alle mie idee di calcio. Poi a Firenze dove abbiamo costruito una squadra prendendoci dei rischi e divertendoci, ma anche al Milan dove abbiamo conquistato l’Europa con la squadra che l’anno prima aveva fallito l’obiettivo. E poi anche nell’ultima esperienza a Firenze inizialmente mi sono divertito, poi sono arrivati dei risultati negativi e non è stato più così divertente. Da allora mi sono divertito molto poco”.
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