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I nerazzurri sono tornati virtualmente in testa al campionato. Gli uomini di Simone Inzaghi rimontano un passivo di 0-2 contro l'Empoli e chiudono i giochi sul 4-2, portandosi a +1 sul Milan ma con una partita in più. Dopo l'errore di Ionut Radu che era costato la sconfitta contro il Bologna, gli uomini di Simone Inzaghi si sono subito ripresi, anche se col brivido. In una lotta scudetto alla milanese, entrambe le squadre rispondono colpo su colpo e animano un confronto stracittadino dal sapore incerto, come non accadeva da anni.
La vittoria dei rivali mette tanta pressione ai rossoneri di Pioli, attesi domani al Bentegodi dal Verona di Igor Tudor. Ma si sa, il concetto di pressione è correlato alle grandi ambizioni. L'incubo dell'Hellas è ricorrente nella testa dei tifosi rossoneri, anche se di vecchia data. Il Milan si augura di cancellare l'appellativo di "Fatal Verona" dalla propria storia. I gialloblù sono una squadra ostica e ben organizzata che già all'andata aveva messo in difficoltà Pioli e i suoi. Con i rossoneri che si sono imposti per 3-2 la vittoria è arrivata nel match di San Siro, ma i tre punti in ballo domani avranno tutto un altro peso.
Ancora una volta saranno i rossoneri a chiudere la giornata. Il Diavolo scenderà in campo dopo i nerazzurri che hanno anticipato a venerdì perché attesi nella finale di Coppa Italia mercoledì prossimo. Nella sfida contro i veneti il Milan deve scendere in campo per riprendersi il primato e riprendersi il +2 sui diretti concorrenti al titolo. Staccare nuovamente i cugini e scucire loro lo scudetto dal petto è la motivazione principale nel mantenere alta l'asticella e la concentrazione. L'obiettivo è ormai dichiarato: a tre giornate dalla fine lo scudetto resterà a Milano. Ai rossoneri bastano 7 punti nelle prossime tre gare per sollevare al cielo il trofeo della Serie A dopo 11 stagioni dall'ultima volta. Un traguardo alla portata di un gruppo che ha voglia di stupire, ma per farlo prima c'è da battere Tudor.
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